Cambiamento climatico e ambiente

Gli impatti ambientali delle Olimpiadi

24 July 2020 | Scritto da La redazione

I grandi eventi sportivi hanno grandi impatti sull’ambiente, come rendere le Olimpiadi più sostenibili?

Il 24 luglio sarebbero dovute iniziare le Olimpiadi estive 2020 a Tokyo ma a causa del Covid sono state rimandate all’estate del 2021. Una decisione storica, solo altre tre volte i giochi non si sono tenuti, Berlino 1916, Tokyo 1940 e Londra 1944, sempre a causa di una guerra mondiale. Procedono nel frattempo le preparazioni per quelle invernali del 2026 a Cortina d’Ampezzo, e forse proprio questo periodo di pausa dovrebbe portare a una riflessione sugli impatti che eventi di questa portata hanno sull’ambiente.

Lo spirito che guida le Olimpiadi è encomiabile, ma bisogna ricordarsi che eventi di questa portata sono anche enormi occasioni per rilanciare l’economia per il Paese che li ospita. Purtroppo, spesso il lato economico prende il sopravvento su quello della sostenibilità e della salvaguardia dell’ambiente, trasformando quella che dovrebbe essere la celebrazione dei sani valori dello sport, nella celebrazione del consumismo sfrenato e della cementificazione senza limiti.

 

Olimpiadi sporche. La storia è piena di esempi negativi, in particolare negli ultimi anni. Le Olimpiadi invernali 2014 di Sochi, in Russia, sono state un chiaro esempio di questo problema. Quelli che nelle intenzioni, secondo quanto dichiarato dalla Russia, avrebbero dovuto essere giochi a impatto zero si rivelarono un disastro ambientale. Gli enormi cantieri hanno avuto ben poco di sostenibile, anzi, sono stati documentati diffusi casi di discariche abusive per i materiali da costruzione, uso di territori di migrazione degli animali come zone di costruzione, sversamento di rifiuti nelle acque e in generale un calo della qualità della vita per tutti gli abitanti della regione.

Anche il Brasile non è stato da meno. I giochi olimpici di Rio De Janeiro del 2016 sono stati un disastro ambientale, in particolare per quanto riguarda l’acqua della città, altamente inquinata già prima delle Olimpiadi, durante l’evento un vero e proprio pericolo sanitario. La concentrazione di virus e batteri nei corsi d’acqua e in mare era così alta che, secondo uno studio, sarebbe bastato ingerirne tre cucchiaini per ammalarsi gravemente.

 

Le Olimpiadi Invernali di Cortina del 2026. A Cortina d’Ampezzo la realizzazione di nuovi impianti di risalita e piste da sci, l’allargamento di quelle esistenti, la costruzione di strade e parcheggi per facilitare l’accesso ai comprensori sono già in corso e stanno sollevando non poche preoccupazioni, come sottolineato da un comunicato stampa del CAI. “Il nostro impegno – spiega nel comunicato il Presidente generale Vincenzo Torti – sarà quello di cogliere ogni occasione, grazie all’aiuto dei nostri Soci presenti sul territorio, per presidiare quanto sta avvenendo e il rispetto di norme e autorizzazioni; ma ancor più per rimarcare come il futuro della montanità non passi attraverso la distruzione del bello e l’ultracarico insostenibile di impianti di risalita e moltiplicazione di agevolazioni agli accessi”. Preoccupazioni, queste, condivise anche della Presidente della Sezione Cai di Cortina Paola Valle “Basta fare un giro sui luoghi dei cantieri – commenta la Presidente – tra Gilardon, Col Fiere, Rumerlo e Cinque Torri, per realizzare amaramente come l’aspetto ambientale sia lasciato in secondo piano”.

 

Tokyo 2020+1, un’Olimpiade sostenibile? Le Olimpiadi di Tokyo 2020, rimandate al 2021, promettono, almeno sulla carta, di mettere la sostenibilità al primo posto. Non sappiamo se queste promesse verranno mantenute ma sappiamo come il Giappone intende mantenere questa promessa.

A partire dalle piccole cose, le medaglie d’oro, argento e bronzo saranno ricavate dai rifiuti elettronici, mentre le divise saranno ottenute dalla plastica riciclata. Nei progetti è prevista la costruzione di strade fatte di materiali riciclati capaci di assorbire l’acqua per poterla poi riutilizzare, la costruzione di edifici preferirà l’uso di legno sostenibile, inoltre le strutture che ospiteranno gli atleti e i loro staff verranno arredati con letti eco-friendly fatti di cartone riciclato e materassi fatti di polietilene riciclato e riciclabile nuovamente una volta finiti i giochi.

Ora che i giochi sono stati rimandati il Giappone avrà un anno di tempo extra per tentare di affrontare la sfida della sostenibilità in un evento di portata mondiale.

La redazione
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