Città e Trasporti

Mobilità elettrica: e se non servisse una ricarica?

29 January 2021 | Scritto da Thomas Ducato

Il mercato del settore è in crescita costante e già ci si chiede come riuscire a garantire una ricarica a tutti i mezzi nel prossimo futuro. Una startup californiana potrebbe aver trovato una soluzione

Nonostante la frenata del settore automotive dovuto alla pandemia sono 2,3 milioni gli autoveicoli elettrici immatricolati nel mondo nel 2020 e gli incentivi per l’acquisto di veicoli green, in Italia e nel mondo, continuano a spingere il futuro della mobilità in questa direzione. Un passo importante per il raggiungimento della neutralità carbonica, che pone però nuovi e rilevanti interrogativi sulla gestione energetica per il prossimo futuro: come alimentare tutti questi veicoli? Una domanda a cui non è semplice trovare una risposta e su cui è necessario lavorare già nel presente.

Se da un lato continuano gli investimenti sulle rinnovabili e le ricerche per la produzione di energia a basso impatto, dall’altra c’è chi punta a risolvere il problema con un altro approccio. E se alle auto elettrice non servisse essere ricaricate?

 

Il progetto di Aptera. Un veicolo a tre ruote con un tetto composto da pannelli solari, in grado di garantire un’autonomia fino a 1000 miglia, oltre 1.600 chilometri. È questo il progetto di Aptera, società con sede a San Diego riformata nel 2019, dopo un primo capitolo che si è chiuso con un fallimento nel 2011.
Alla base del sorprendente risultato del nuovo modello, oltra a una tecnologia chiamata Never Charge che permette di immagazzinare e gestire l’energia raccolta, c’è un design aerodinamico che garantisce un coefficiente di resistenza davvero basso. “Con Aptera sei guidato dalla potenza del sole” ha detto il co-fondatore di Aptera Chris Anthony.

 

 

Ripartire dal fallimento. Aptera ci ha già provato in passato: nel 2011 è stata costretta a chiudere i battenti dopo aver esaurito i finanziamenti. All’epoca l’allora presidente e CEO Paul Wilbur aveva sottolineato come Aptera avesse comunque contribuito, con nuove tecnologie, “alla creazione di una guida più efficiente per il futuro”. Probabilmente al tempo il mercato non era pronto, così come gli investitori. Che sia la volta buona?

Thomas Ducato
Thomas Ducato

Direttore di Impactscool Magazine. Laureato in Editoria e giornalismo all’Università di Verona e giornalista pubblicista dal 2014, si occupa delle attività di ufficio stampa e comunicazione di Impactscool, curandone anche i contenuti, la loro diffusione e condivisione.

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