Community Blog

Un nuovo inizio

22 October 2020 | Scritto da Benedetta Bozzoli

Il ritorno sui banchi di scuola visto dagli occhi di una studentessa.

La scuola, dopo un lungo periodo in cui la didattica a distanza che ha costretto studenti e docenti a trovare una nuova dimensione, è tornata ad essere in presenza. Si tratta di un ritorno incerto, con l’ombra del lockdown alle sue spalle, ma che, stando all’ultimo DCPM, proseguirà nel suo intento di mantenere gli studenti in classe. È difficile tracciare un bilancio di questo periodo, dipende dall’esperienza dei singoli studenti e studentesse, abbiamo deciso perciò di raccontarvi la testimonianza di una di queste, la nostra Contributor Benedetta, studentessa di 14 anni al secondo anno del liceo scientifico internazionale.

 

A settembre tutti noi studenti siamo tornati a scuola. Ma non è stato il solito ritorno dalle vacanze estive, perché è dalla fine di febbraio che non andiamo a scuola, o meglio, non andiamo a scuola fisicamente. Al ritorno a scuola, infatti, le parole “didattica a distanza” sono sulla bocca di tutti i miei compagni di classe. Ridiamo, scherziamo tra noi e non mi sembra quasi vero di rivedere compagni e professori dal vivo, e non attraverso uno schermo. Insomma, il primo giorno di scuola, già di per sé un frullatore di emozioni, quest’anno è quasi surreale.

 

La didattica a distanza. Surreali sono anche stati i primi mesi di didattica a distanza, qualcosa di completamente nuovo non solo per tutti noi studenti, ma anche per i professori. Se a gennaio qualcuno mi avesse detto che avrei seguito tutte le lezioni dalla mia stanza, di sicuro avrei pensato ad uno scherzo, ma dopo poco più di un mese la cosa si è rivelata vera e concreta. Nelle prime settimane ci sono stati inviati compiti dai professori e alcuni video di spiegazione. Poi, non appena tutti si sono resi conto che la chiusura delle scuole non era una questione temporanea, gli insegnanti si sono subito attivati per organizzare la DAD. Non solo spiegazioni, ma anche interrogazioni e verifiche online. Non dimenticherò mai il primo test che ho svolto da casa, in collegamento online con la mia insegnante, stando seduta alla mia scrivania rispondendo ai quesiti su un foglio per poi inviare la foto. Forse è stato solo in quel momento che mi sono accorta quanto mi mancasse effettivamente la scuola, i miei compagni, i professori.

 

I diversi aspetti della DAD. Certo stare seduti di fronte ad uno schermo ha abbassato di molto la concentrazione, ma grazie all’utilizzo della tecnologia in una situazione di tale emergenza milioni di studenti, non solo in Italia ma in tutto il mondo, non hanno perso un anno di scuola. Ma non solo, non abbiamo neanche perso i rapporti che avevamo con compagni di classe e professori, e anche se vedersi attraverso uno schermo non è lo stesso che avere la possibilità di parlare faccia a faccia, ci siamo sentiti ugualmente parte di un gruppo, cosa molto importante, soprattutto in un periodo buio come quello del coronavirus.

 

Il ritorno a scuola. Dopo quasi sei mesi in cui non ho messo piede nella mia classe, tornarci, e tornarci in una situazione in cui la normalità non è completamente ristabilita è qualcosa di completamente nuovo. Mettere la mascherina a meno di un metro di distanza, controllare che i banchi siano alla giusta distanza, igienizzarsi le mani, sono le nuove regole che tutti noi abbiamo imparato a seguire. Insomma, questo ritorno a scuola a lungo dibattuto è di certo insolito, ma fino ad adesso tutti noi, rispettando le regole, ci siamo salvaguardati a vicenda e penso che far ripartire la scuola sia un ottimo modo per far ripartire il Paese.

Benedetta Bozzoli
Benedetta Bozzoli

Studentessa al liceo scientifico internazionale. Sono appassionata di tecnologie emergenti e intelligenza artificiale di cui mi piace comprendere i cambiamenti che porteranno nelle nostre vite.

leggi tutto