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Intelligenza artificiale e ologrammi insieme per mantenere vive le testimonianze dell’olocausto

15 April 2020 | Scritto da La redazione

Un progetto permetterà la creazione di mostre ed esposizioni in cui sarà possibile conversare con i sopravvissuti della Shoah, anche quando non ci saranno più

Mai prima d’ora gli storici hanno accesso a un così grande numero di dati, testimonianze e riferimenti culturali su grandi avvenimenti degli scorsi decenni. Alcune di queste testimonianze, però, rischiando di essere perdute. Non si tratta di documenti, di foto o manufatti, ma qualcosa di molto più prezioso, l’esperienza umana. Nasce così un progetto che raccoglie più di 55mila testimonianze di sopravvissuti all’olocausto tramite uno speciale sistema di registrazione capace di riprodurre un ologramma della persona anche quando questa non ci sarà più e che potrà conversare con i visitatori di musei e mostre raccontando la propria esperienza e rispondendo, grazie a un’intelligenza artificiale, alle domande del pubblico e mantenendo in vita il ricordo di quei giorni fatti di terribili drammi e di grandi speranze.

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La redazione
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