Cambiamento climatico e ambiente

L’uomo influisce sugli equilibri ambientali da oltre 10.000 anni

3 September 2019 | Scritto da La redazione

Con la rivoluzione industriale questa influenza è andata fuori controllo

L’ecosistema del nostro pianeta è un equilibrio molto delicato, qualsiasi elemento, detto forzante, che modifichi le variabili in gioco può avere effetti importanti che mettono in moto processi che si auto alimentano. Se oggi questo è palese a causa dell’intensità delle variazioni delle condizioni ambientali causate dalle forzanti umane all’origine della crisi climatica, in passato l’influenza dell’uomo sul clima è decisamente più difficile da notare ma comunque osservabile, come dimostra uno studio fatto dal progetto ArcheoGLOBE pubblicato recentemente sulla rivista Science.

 

Il progetto internazionale ArcheoGLOBE, coordinato da Lucas Stephens dell’University of Pennsylvania e a cui ha collaborato anche un team dell’Università di Padova, riunisce ed elabora i dati forniti da oltre 250 scienziati e specialisti di “territorio” (archeologi, geomorfologi, geoarcheologi, etc.) sulle conoscenze attuali riguardo all’evoluzione ed ai cambi di sfruttamento del territorio in tutto il globo dall’8.000 a.C. al 1850 d.C., cioè all’incirca dall’Olocene all’epoca industriale. I dati utilizzati mostrano e contestualizzano l’uso del fuoco e la diffusione dell’allevamento collegati con le attività agricole. Dall’uso esteso della deforestazione tramite incendi (in analogia con quanto sta succedendo nelle foreste Amazzoniche in questi giorni) a dallo sfruttamento nomade delle risorse animali e vegetali dei cacciatori-raccoglitori fino alla implementazione di forme intensive di agricoltura, che implicano modifiche estese dell’ambiente naturale, erosione del suolo ed immissione di CO2 nell’atmosfera, in misura nettamente più limitata rispetto ai giorni d’oggi, fino all’instaurarsi di comunità sociali stabili ed infine urbanizzazione.

 

Emissioni di CO2 prima delle emissioni di CO2. I risultati mostrano che l’impatto delle attività umane sulla superficie terrestre, in special modo con l’inizio dell’agricoltura intensiva, è già presente in epoche di molto precedenti alla rivoluzione industriale. La superficie terrestre infatti risulta largamente modificata dall’agricoltura già 3.000 anni fa. A voler essere fiscali questo sposterebbe l’epoca in cui indichiamo l’inizio dell’Antropocene, cioè l’epoca in cui gli effetti delle attività umane sulla superficie terrestre sono ben riconoscibili.

 

L’origine dei cambiamenti climatici è più antica di quanto si pensi. Lo studio suggerisce che i cambiamenti climatici attuali possano avere avuto una origine antecedente, derivata dall’utilizzo diffuso e continuativo delle risorse naturali. La modifica degli equilibri ambientali, iniziata in modo modesto già 10.000 anni fa, ha avuto una crescita improvvisa intorno al 6.000 a. C.  ed ha poi avuto un’accelerazione incontrollata negli ultimi 150 anni. I dati pubblicati mostrano inoltre che le conoscenze attuali su certe zone del pianeta, soprattutto su parti dell’Africa Equatoriale, del Sud America e del Sud-Est Asiatico, sono scarse o nulle, e quindi richiedono in futuro ricerche mirate per poter avere una visione ed una comprensione ancora più completa e dettagliata delle trasformazioni passate e possibilmente una efficace capacità predittiva delle future interazioni uomo-ambiente.

 

 

La redazione
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