Editoriali

Competenze degli adulti: Italia in miglioramento ma ancora indietro

11 December 2020 | Scritto da Cristina Pozzi

I dati ci mostrano ancora una volta come istruzione e formazione a tutte le età siano centrali per fornire gli elementi utli a vivere nel nostro mondo, comprenderlo e avere accesso a un reddito e dovrebbero essere il nostro focus per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

In un periodo in cui tutti parliamo di scuola, focalizzandoci soprattutto sui più giovani, è importante non dimenticare la necessità di un processo educativo che sia in grado di accompagnarci per tutta la vita. Per farsi un’idea del tema e della sua dimensione possiamo rivolgerci all’indagine OCSE PIAAC, il Programme for the International Assessment of Adult Competencies per valutazione delle competenze della popolazione adulta, che ci mostra una fotografia dell’Italia sotto media in diversi parametri.

 

La ricerca ha il fine di suggerire le migliori strategie per permettere agli adulti di sviluppare e mantere le competenze necessarie per il contesto di riferimento.

 

I risultati, se confrontati con il passato, mostrano un andamento positivo con una riduzione del gap tra diverse fasce di età (dove la popolazione più anziana era precedentemente più svataggiata), un annullamento del gap di genere che penalizzava le donne italiane, un miglioramento della literacy rispetto alla media OCSE e un contenimento dell’analfabetismo.

 

Il quadro però, se preso in considerazione in assoluto, mostra come ci sia ancora molto da lavorare.In particolare, il punteggio medio degli adulti italiani nella literacy, le competenze alfabetiche, è di 250, inferiore ai 273 punti di media dei Paesi partecipanti.

 

Nella numeracy, le competenze matematiche, il campione italiano totalizza 247 punti, mentre a livello globale la media è di 269.

 

Nella scala da 1 a 5 che indica da 3 in su il livello per vivere e lavorare efficacemente ci posizioniamo al livello 2 in entrambi gli indicatori, dunque sotto alla soglia minima. Inoltre i dati mostrano un forte divario geografico indicandoci la presenza di molte aree di fragilità nel nostro paese.Il mismatch, inoltre, tra qualifica e competenze richeiste dal mercato rispetto a quelle possedute mostra un quadro nel quale l’Italia si discosta, in negativo, dalla media europea, con un problema quindi di maggior entità rispetto ad altri paesi.

 

La ricerca stessa mostra anche come la chiave per potenziare le competenze degli adulti risieda nell’istruzione e nella formazione, aree nelle quali è dunque necessario investire per migliorare la qualità della vita degli italiani e fornire a tutti gli strumenti utili per vivere al meglio nella nostra società.
Sul sito di Invalsi sono disponibili tutti i link per un approfondimento della ricerca.
Cristina Pozzi
Cristina Pozzi

Contributor

Cristina Pozzi si definisce una Future Maker, un’attivista che mira alla divulgazione del futuro e della riflessione etica sulle nuove tecnologie emergenti. È Co-fondatrice e Amministratore Delegato di Impactscool.

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