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Rivelato il progetto Neuralink di Elon Musk

17 July 2019 | Scritto da La redazione

Permetterà un’interfaccia uomo-macchina ad una velocità 10 volte più veloce dei moderni impianti DBI attraverso una chirurgia molto meno invasiva.

L’azienda nata nel 2017 e che fino ad oggi era rimasta abbastanza vaga sui suoi risultati ha pubblicato per la prima volta un aggiornamento su cosa sono riusciti a ottenere. Si tratta di un’interfaccia DBI (Deep Brain Implant), dispositivi che già esistono e che vengono usati a scopo di ricerca principalmente per permettere il controllo di un arto meccanico attraverso il pensiero. Normalmente questi dispositivi sono ingombranti, difficili da impiantare chirurgicamente e hanno una banda di trasmissione dati limitata. I risultati ottenuti da Neuralink invece mostrano un’interfaccia molto meno invasiva – bastano piccoli fori nel cranio, in futuro eseguibili, stando a quanto dichiarato da Musk, da un laser – che sfrutta sottilissime fibre flessibili e resistenti che vengono inserite nel cervello per raccogliere dati e, in futuro anche inviarne, a una velocità 10 volte maggiore rispetto ai sistemi DBI attualmente utilizzati. Le possibili applicazioni sono molteplici, dal permettere agli amputati di controllare un arto robotico con il pensiero al ripristinare vista, udito o altre forme di deficit sensoriale, in futuro, forse, anche per permettere una simbiosi con sistemi di intelligenza artificiale per potenziare le capacità umane. 

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La redazione
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