Future Society

Benvenuti nell’era della stampa 3D

3 November 2017 | Scritto da Andrea Geremicca

Prima della rivoluzione industriale le merci prodotte provenivano dall’artigianato locale, anche i materiali usati erano solitamente locali, scelti tra quelli a disposizione in quella particolare area geografica, così come i clienti, anche loro erano quasi sempre locali. Questo processo si concretizzava con un rapporto di vendita diretto tra cliente e produttore, gli artigiani esponevano nei loro negozi o botteghe, i clienti potevano recarsi li direttamente per comprare quello che desideravano, intermediari e catene produttive non erano contemplate.
La rivoluzione industriale inaugurò una nuova era, portando con sè una radicale innovazione nei metodi di produzione. Le “macchine” permisero la produzione di massa portando a una sostituzione dell’energia tradizionale come vento, acqua e legno con nuovi combustibili fossili.
La produzione locale divenne ben presto un ricordo e gli intermediari una necessità, nacquero le “supply chains” e le fabbriche.

Oggi siamo probabilmente in una nuova era, tutto sta cambiando nuovamente, in maniera profonda e molto più veloce di quanto visto in passato, questa è l’era della stampa 3D.

 

Benvenuti nell'era della stampa 3D 1Le stampanti 3D non sono una vera novità, diciamolo pure, il primo brevetto è stato depositato nel 1984 e da allora il mondo è stato popolato da oggetti di plastica strani, colorati e a volte poco utili, ma è davvero questo quello che stiamo facendo con la stampa 3D? Non proprio, la stampa 3D usa diversi materiali, tra cui ovviamente la plastica, ma anche la ceramica, il legno, il metallo, la cera, il cioccolato e persino i tessuti viventi. Le industrie manifatturiere hanno osservato l’ingresso della stampa 3D nel loro mercato in maniera più o meno predominante, ma non sono i soli, la musica, la moda, la medicina e persino la ristorazione sono tutti ambiti in cui  la stampa 3D non è più una novità. Nel 2013 l’allora presidente degli Stati Uniti d’America, Barak Obama, disse “3D printing has the potential to revolutionize the way we make almost everything”, la stampa 3D ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui produciamo quasi ogni cosa.

Quali sono effettivamente i vantaggi di questa tecnologia? Perché gli investimenti continuano a crescere e perché tutti concordano che la stampa 3D rivoluzionerà il modo in cui produciamo, immaginiamo e compriamo cose?

Ecco alcuni dei vantaggi della stampa 3D:

Velocità. Il numero degli step necessari alla produzione si accorcia sensibilmente, si passa dal disegno alla realizzazione diminuendo drasticamente i tempi di attesa. Nike ad esempio ha iniziato a utilizzare la stampa 3D per velocizzare la prototipazione, una scarpa viene immaginata, disegnata e creata nell’arco di una giornata, se i test non danno i risultati attesi si passa velocemente a un altro progetto.

Creatività. Molte volte avrete immaginato di voler modificare determinati oggetti o accessori, cambiando colore, forma o per adattarli alle vostre necessità. La possibilità di realizzare concretamente quello che immaginiamo incoraggia sicuramente la creatività. Mattel ha ideato ThingMaker ad esempio, una stampante 3D che permetterà a bambini e genitori di immaginare, disegnare e stampare i giocattoli direttamente a casa.

Sostenibilità. Nelle grandi fabbriche e in generale nella grande distribuzione ogni singolo componente viene prodotto in serie. Se la BMW deve produrre una particolare vite di ricambio ne produrrà migliaia insieme e le invierà ai vari distributori (auto ricambi), che poi le venderanno alle officine che le utilizzeranno per i propri clienti. I modelli cambiano, le forniture pure e alcuni di questi pezzi non verranno mai acquistati e usati. Con le stampanti 3D le officine non compreranno oggetti fisici dai rivenditori, ma disegni digitali che potranno poi stampare all’occorrenza. Sono nati per questo alcuni marketplace di file 3D per pezzi di ricambio come www.kazzata.com (so cosa state pensando).

Complessità. Nella produzione tradizionale, la complessità degli oggetti porta il prezzo alle stelle. Con la stampa 3D produrre forme molto dettagliate e complesse ha lo stesso prezzo delle forme più semplici. È in atto una vera e propria rivoluzione dei prezzi in ambito manifatturiero.

Costi. Dalla produzione alla consegna di un qualsiasi oggetto ci sono costi che vanno sommati al prezzo del prodotto, come ad esempio i costi di magazzino, di spedizione e di eventuali intermediari. Con la stampa 3D non c’è bisogno di niente di tutto questo, il prezzo sarà quindi ovviamente diverso.

La stampa 3D, come ogni tecnologia a crescita esponenziale, deve essere compresa e guidata nella giusta direzione, molti problemi come la stampa di armi, di droghe e la violazione di proprietà intellettuale accompagnano i sopra citati vantaggi, il dibattito e il confronto su questi temi è fondamentale.  Questa tecnologia cambierà radicalmente il futuro della nostra società e dei nostri mercati,  molti dei vantaggi descritti sono realtà o lo saranno in pochi anni, la demonetizzazione e democratizzazione di questa tecnologia ci porterà a rivedere i processi di produzione di quasi ogni cosa, la decentralizzazione riporterà forse tutto a un livello locale, proprio come era un tempo per gli artigiani, prima della rivoluzione industriale.

Andrea Geremicca

 

 

 

Andrea Geremicca
Andrea Geremicca

Contributor

Dal 2014 fa parte dell’Organizing team del TEDx Roma ed è visiting professor e Mentor presso la John Cabot University. Andrea studia e racconta nei suoi articoli gli impatti delle tecnologie esponenziali sulla nostra società.

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