Future Society

La tecnologia che vestiamo

21 January 2021 | Scritto da Alberto Laratro

Gli abiti smart sono sempre più diffusi e trovano applicazioni in moltissimi ambiti, facciamo una breve panoramica di cosa sono in grado di fare

La tecnologia è sempre più vicina all’uomo, letteralmente. Ormai ce l’abbiamo sempre in tasca, sotto forma dei nostri smartphone, se non nelle orecchie con gli auricolari Bluetooth, se non addirittura addosso con gli abiti smart. La loro diffusione non è ancora capillare ma sempre più spesso è possibile trovare dispositivi che sono integrati, intrecciati e intessuti in magliette, pantaloni, fascette per capelli o cappotti. I loro usi sono innumerevoli, così come la loro utilità, si va dal semplice gadget a sistemi tecnologici che rispondono a necessità precise e che sono in grado di cambiare la vita delle persone. Facciamo una breve panoramica di alcuni degli abiti smart più promettenti e interessanti.

 

Fare Yoga, per bene. Questo 2020 ci ha visto sempre più spesso stare chiusi in casa, anche per fare attività fisica. Lo Yoga in questo ha trovato nuova linfa e si è diffuso moltissimo. Non è semplicissimo però, in particolare per chi inizia, assicurarsi di trovare la giusta posizione e di effettuare i giusti movimenti. I pantaloni da Yoga Nadi X sono nati apposta per questo: grazie a un insieme di sensori rileva la posizione del corpo e vibra dove è necessario correggere la postura.

 

Calze per camminare meglio. Sulla falsariga dei pantaloni da Yoga, le calze da fitness Sensoria inviano a un’app un resoconto sulle vostre prestazioni durante la corsa ma soprattutto evidenziano come i piedi atterrano e dove, con precisione, facciamo peso. In questo modo è possibile migliorare la propria tecnica.

 

Pantaloni bionici. Una collaborazione fra le Università di Bristol, Leeds, Nottingham, Southampton Strathclyde, Loughborough, e la West of England mira a sviluppare dei pantaloni smart in grado di interpretare e anticipare le intenzioni di chi le indossa e, funzionando come un esoscheletro, accompagnare o addirittura svolgere in autonomia, i movimenti necessari per, ad esempio, salire dei gradini. Una tecnologia del genere, per ora ancora in via di sviluppo, permetterà ad anziani e disabili di riacquistare indipendenza e autonomia.

 

Il costume da bagno che ti avverte quando mettere la crema solare. Neviano ha creato dei costumi da bagno che integrano nel loro design dei sensori UV in grado di monitorare l’intensità dei raggi ultravioletti e che segnalano, tramite un’app, quanto si è stati esposti e se sia il caso di riapplicare la crema solare.

 

L’abito anti-groping. Il groping, che potremmo tradurre in italiano come palpeggiamento, è un fenomeno, purtroppo, tanto diffuso quanto sminuito. L’agenzia di comunicazione Ogilvy, in collaborazione con Schweppes, ha creato un abito da sera ricoperto di sensori sensibili al tocco, dopodiché, tre ragazze l’hanno indossato andando in discoteca. Nel giro di una serata sono state toccate, in maniera indesiderata, 157 volte. L’abito inoltre è in grado di registrare le aree toccate, mostrando una heat map delle zone su cui più sono state poggiate mani.

 

Alberto Laratro
Alberto Laratro

Laureato in Scienze della Comunicazione e con un Master in Comunicazione della Scienza preso presso la SISSA di Trieste ha capito che nella sua vita scienza e comunicazione sono due punti fermi.

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