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Le notizie della settimana scelte da Impactscool – 12 novembre

12 November 2018 | Scritto da La redazione

Riconoscimento del corpo e dell'andatura, oggetto interstellare “Oumuamua”, DNA e longevità: scopri le notizie più importanti su teconolgia e futuro, scelte dalla redazione di Impactscool.

Il riconoscimento facciale ha un nuovo alleato

Non basterà più coprirsi il volto per scongiurare il rischio di essere identificati dai potenti sistemi di riconoscimento facciale del governo cinese. A Pechino, infatti, sono al lavoro per sviluppare un nuovo sistema in grado di identificare i cittadini sulla base del loro corpo e della loro andatura. La tecnologia, in fase di sperimentazione, è già stata utilizzata dalle forze dell’ordine a Pechino e a Shanghai, ma la Cina vuole utilizzarla anche su larga scala. Il Ceo di Watrix, l’azienda che sta sviluppando la tecnologia, ha dichiarato che il sistema è in grado di identificare persone di spalle o con il viso coperto distanti fino a 50 metri dalle videocamere. Il riconoscimento del corpo e dell’andatura, che sembra essere anche particolarmente affidabile e difficile da ingannare, andrebbe così a superare i limiti del riconoscimento facciale e ci avvicina in modo sensibile a una società distopica e orwelliana, in cui siamo tutti controllati da un grande occhio meccanico.

 

C’è davvero un oggetto alieno nei nostri cieli?

È stato scovato nel sistema solare lo scorso anno ma è tornato a far parlare di sé di recente “Oumuamua”, il misterioso oggetto interstellare a forma di sigaro. Uno studio firmato da un team di ricercatori di Harvard e pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal, infatti, sostiene che l’oggetto potrebbe avere un’origine artificiale. Questo, stando al rapporto, potrebbe presupporre che si tratti di una sonda inviata nelle vicinanze della Terra da una civiltà aliena, che viaggia nello spazio interstellare come un detrito grazie a un’attrezzatura tecnologica avanzata, spinta forse dalle radiazioni solari. Classificato in un primo momento come una cometa e poi comune un asteroide, Oumuamua, che in lingua hawaiana significa “messaggero”, ha da subito destato la curiosità di studiosi ed esperti per la sua provenienza, la sua forma, la velocità e la traiettoria. Lo studio dei ricercatori di Harvard offre una nuova risposta sulla sua origine e alimenta ulteriormente il dibattito attorno a questo oggetto interstellare.
Le reazioni della comunità scientifica non sono tardate ad arrivare e molti studiosi si sono dimostrati scettici su questa pubblicazione. Solo il tempo e nuove ricerche ci diranno così sia davvero Oumuamua.

 

Longevità: la genetica c’entra meno di quanto possiate immaginare

Uno studio pubblicato sulla rivista Genetics sostiene che l’impatto dei geni sulla longevità di un individuo sia inferiore al 10%: se la vita di una persona è più o meno lunga, dunque, non dipenderebbe da quanto contenuto nel DNA ma da fattori ambientali e stile di vita. La ricerca, firmata da un team statunitense, ha analizzato i dati di 400 milioni di persone vissute tra l’’800 e i primi anni del ‘900. Gli alberi genealogici studiati, forniti dalla banca dati Ancestry, hanno mostrato come i partner, per esempio, abbiano una durata della vita più simile rispetto ai fratelli (in particolare se di sesso opposto). Questo potrebbe dipendere dal cosiddetto “accoppiamento assortativo”, ovvero dal fatto che tendiamo ad accoppiarci con persone che riteniamo simili non solo dal punto di vista fisico (altezza e struttura corporea) ma anche da quello sociale e culturale. Inoltre, l’ambiente e lo stile di vita, che con il partner viene condiviso per anni, giocherebbero un ruolo fondamentale nella longevità. Insomma, come dice il detto “chi si somiglia, si piglia!”, anche in tema di longevità.

La redazione
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