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Notizie dal futuro e dintorni – 18 maggio

18 May 2020 | Scritto da La redazione

Le nostre mani nella realtà virtuale

La realtà virtuale diventa sempre più immersiva grazie al prototipo di un nuovo sistema di controllo da parte di Sony. Sfruttando un particolare set di sensori capaci di rilevare la posizione delle dita nello spazio e abbinandolo al machine learning i ricercatori del colosso tech giapponese hanno permesso al sistema di rilevare con precisione la posizione delle dita di una mano nello spazio e di replicarla quindi nella realtà virtuale.

 

Continua lo sviluppo delle lenti a contatto per la realtà aumentata

Ve ne avevamo già parlato in passato, Mojo Vision, una startup di Silicon Valley sta creando quello che potrebbe diventare il futuro standard della tecnologia digitale. Si tratta di lenti a contatto con integrato un microscopico schermo, 70.000 pixel in mezzo millimetro, capaci di mostrare direttamente agli occhi di chi le indossa informazioni aggiuntive sovrapposte alla realtà. Tramite un nuovo accordo con altri investitori la startup ha raccolto altri 51 milioni di dollari, oltre ai 108 raccolti in precedenza, per lo sviluppo di questa tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo del digitale. Nel 1980 la diffusione dei personal computer stabilirono il primo paradigma digitale, e da lì ogni 15 anni circa c’è stato un cambiamento profondo tecnologico: internet negli anni ‘90, gli smartphone a metà del 2000 e le lenti a contatto per la realtà aumentata potrebbero essere il passo successivo.

 

La creazione di una vera intelligenza artificiale richiederà qualcosa di più dei normali computer

L’intelligenza artificiale è dappertutto, nelle app, nei sistemi che gestiscono i nostri ordini sui negozi online, nelle auto che guidiamo, ma chiamarle intelligenze può portare a delle incomprensioni. Siamo lontani ancora anni luce da una qualsiasi forma di intelligenza, intesa come coscienza e capacità decisionale autonoma, artificiale. Per distinguerla questa viene chiamata intelligenza artificiale generale e, secondo Christof Koch Presidente e capo ricercatore dell’Allen Institute for Brain Science, non abbiamo ancora la tecnologia necessaria per crearla. Il problema principale, sostiene Koch, è che i computer convenzionali possono eseguire algoritmi specializzati, ma che creare un’IA cosciente richiede qualcos’altro: un hardware che funzioni in maniera completamente diversa, e forse i computer quantistici potrebbero darci questa capacità.

 

Elettrodi per vedere direttamente con il cervello

Avete presente quando vi strizzate gli occhi e vedete tanti puntini luminosi? Quei puntini non sono reali ma sono un “errore” del nostri sistema visivo, in questo caso dovuto al fatto che abbiamo schiacciato i nostri occhi. Si chiamano fosfeni e da più di due secoli si anche che è possibile crearli tramite stimolazione elettrica del cervello. Un gruppo di ricercatori del Baylor College of Medicine è riuscito, stimolando con elettrodi il cervello di alcuni pazienti che avevano perso la vista da adulti (così come altri normovedenti), a “disegnare” delle lettere con fosfeni, bypassando di fatto gli occhi e il nervo oculare. Questa tecnica è ancora agli albori e le difficoltà necessarie per migliorarla e ottimizzarla sono ancora molte ma i ricercatori sperano in futuro di poter sviluppare delle vere e proprie protesi visive capaci di restituire, almeno in parte, la vista ai non vedenti.

 

La redazione
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