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Notizie dal futuro e dintorni – 24 agosto

24 August 2020 | Scritto da La redazione

Il mago di Oz nel DNA

“Da qualche parte, oltre l’arcobaleno” gli scienziati sono riusciti a inserire l’intero libro del mago di Oz, tradotto in Esperanto, all’interno di un filamento di DNA. Questa volta l’arcobaleno si trova nell’Università del Texas Austin e la ricerca è un nuovo passo in avanti per l’uso della doppia elica come metodo per immagazzinare dati. Da anni si è capito che le combinazioni delle quattro basi azotate che formano il codice genetico possono essere usate per conservare qualsiasi tipo di informazione, e il risultato appena raggiunto ne è l’ennesima prova. Ciò di cui i ricercatori avevano bisogno non era il coraggio, né il cervello, ma una tecnica per riuscire a rendere stabile e meno prono a errori questo sistema di memorizzazione. Per risolvere la questione hanno sviluppato un algoritmo capace di ricostruire l’informazione anche quando i filamenti di DNA sono stati parzialmente danneggiati. Per ora non vedremo hard disk biologici, ma la strada di mattoni dorati è stata tracciata, ora bisogna solo seguirla. 

 

Gli sfondi virtuali di The Mandalorian

Avete visto The Mandalorian? La serie TV Disney ambientata nel mondo di Star Wars, oltre a essere una piccola gemma è anche un concentrato di nuove tecnologie nell’ambito della cinematografia. La serie è infatti stata girata completamente in studio, anche le scene all’aperto, ma non è stato usato il green screen. Per gli sfondi è stata usata una tecnologia innovativa, chiamata “Stagecraft”. Una serie di enormi schermi LED circondano la scena e mostrano lo sfondo desiderato, inoltre, usando il motore grafico Unreal il sistema è in grado di muovere lo sfondo seguendo i movimenti della telecamera in modo tale da dare l’illusione della profondità. In questo modo gli scenari sono sempre realistici, le luce sui personaggi corrispondono a quelle della scena e si ha il controllo in tempo reale di qualsiasi ambientazione.

 

Al massaggio ci pensa il robot

Siete stressati e vi andrebbe un bel massaggio? Perché non affidarsi alle “mani” di un robot? L’azienda francese Capsix offre in affito il suo braccio robotico programmato con diversi protocolli di massaggio sviluppati dai fisioterapisti, e gli utenti possono regolare la robustezza del massaggio. Per quanto rilassante però l’esperienza è ancora lontana da quella reale: il fisioterapista umano può sentire in modo preciso i punti più “duri” da sciogliere, un feedback attualmente impossibile questa macchina. Inoltre, poiché le mani del massaggiatore robot non hanno le dita, non possono eseguire le stesse raffinate manipolazioni dei terapisti umani.

 

Radicchio spaziale

Fine come borotalco, appiccicosa, odora di polvere da sparo e, vista al microscopio, è affilata come tanti piccoli rasoi. Si tratta della regolite, il terreno che ricopre la superficie lunare, un terreno arido, inospitale e in cui sembrerebbe impossibile far crescere una pianta. Ma alla NASA non si danno facilmente per vinti. Usando un terreno simile per forma e composizione alla regolite uno scienziato dell’agenzia spaziale è riuscito a coltivare del radicchio usando pochissima acqua e la giusta quantità di sostanze nutrizionali aggiunte. Questo risultato fa sperare che in futuro gli astronauti potrebbero coltivare sulla Luna, in apposite serre, usando il terreno lunare. 

 

La redazione
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