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Notizie dal futuro e dintorni – 25 gennaio

25 January 2021 | Scritto da La redazione

Il videogame del 2020

Diciamocelo, il 2020 non è stato il migliore degli anni, e difficilmente qualcuno vorrebbe riviverlo, ma forse ci sono modi più piacevoli per ripercorrere il nefasto anno che si è concluso da poco. Ad esempio con un videogioco. 2020 Game è un gioco a scorrimento che ci permette di ricordare tutte le sfide che abbiamo affrontato, a partire dagli incendi in Australia fino alle elezioni USA, passando per balletti di TikTok e videochiamate su Zoom. Sviluppato da Max Garkavyy, potete provarlo qui: https://2020game.io/

 

Le auto elettriche che si ricaricano in 5 minuti

Delle batterie in grado di ricaricarsi completamente in cinque minuti, garantendo oltre 150 km di autonomia, sono uscite per la prima volta da una linea di assemblaggio in Cina. Una della problematiche più limitanti che spesso emerge quando si parla di veicoli elettrici riguarda le tempistiche di ricarica. Dover aspettare 20-30-40 minuti per “fare il pieno” per molti è un problema, in particolare in viaggi di lunga durata. Sviluppate dalla compagnia israeliano StoreDot e prodotte dal manifatturiere cinese Eve Energy, queste batterie eliminerebbero questo problema alla radice. Il trucco dietro al loro funzionamento sta nell’uso di nanoparticelle di germanio al posto della grafite per gli elettrodi, cosa che permette un passaggio maggiore e più rapido di elettricità senza rischi di cortocircuito.

 

Nuovo record per la SpaceX

L’obiettivo ultimo della SpaceX è quello di permettere all’umanità di avere accesso allo spazio in maniera economica e sostenibile. La parola chiave, in questo senso, è riusabilità: in precedenza i razzi sono sempre stati usa e getta, l’agenzia spaziale di Elon Musk ha lavorato sodo per invertire questa tendenza e i risultati si vedono. Il 20 gennaio il Falcon 9 B1051 ha portato in orbita un carico, 60 satelliti della costellazione Starlink ed è atterrato sano e salvo per l’ottava volta consecutiva, stabilendo un nuovo record per la riusabilità.

 

Scardinare i bias delle intelligenze artificiali

Un gruppo di ricerca del Computer Visione Center (CVC) e dell’Università di Barcellona ha pubblicato i risultati di uno studio che valuta l’accuratezza e i bias verso il colore della pelle e il genere dei sistemi automatici di riconoscimento facciale. Anche quei sistemi che vantano il 99.9% di accuratezza mostrano un numero più alto di falsi positivi o negativi quando non viene mostrato il volto di uomini bianchi. Non è una novità che i sistemi di riconoscimenti facciale abbiano seri problemi a tal riguardo, colpa dei data set usati per addestrarli a riconoscere i volti, spesso composti in maggior parte da uomini e da bianchi. Per valutare quanto questo problema sia radicato nei sistemi usati oggi i ricercatori hanno fatto valutare i risultati dai partecipanti all’esperimento. I risultati hanno mostrato come anche i sistemi con il 99.9% di accuratezza abbiano avuto seri problemi quando si andava ad analizzare il volto di persone di colore, o di donne o persone con gli occhiali. I dati hanno dimostrato che l’accuratezza non deve essere l’unico parametro quando si sviluppa un metodo di riconoscimento facciale che sia equo.

La redazione
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