Cambiamento climatico e ambiente

Immagini, suoni e interattività: ecco come “Capire il cambiamento climatico”

22 May 2019 | Scritto da Thomas Ducato

La mostra allestita a Milano in collaborazione con National Geographic pone il visitatore di fronte alle sue responsabilità, coinvolgendo anche i più giovani

Un’esperienza immersiva che porta il visitatore dentro al problema dei cambiamenti climatici, utilizzando linguaggi diversi per coinvolgere proprio tutte le tipologie di pubblico. Si presenta così la mostra “Capire il cambiamento climatico”, allestita a Milano nella sede del Museo Civico di storia Naturale. L’esposizione è promossa dal Comune di Milano – Cultura, OTM Company e Studeo group, in collaborazione con National Geographic e la curatela scientifica del Presidente Società Meteorologica Italiana, Luca Mercalli. Nonostante la mostra sia stata inaugurata oltre due mesi fa, il 6 marzo scorso, i visitatori continuano a essere numerosi tanto che la chiusura, inizialmente prevista per il 26 maggio, è stata posticipata al 9 giugno.
Noi di Impactscool Magazine ci siamo stati: ecco cosa abbiamo visto.

Tra meraviglia e allarme: un’esperienza visiva e sonora. L’esposizione si apre con un’esperienza visiva. Le prime sale della mostra, infatti, sono circondate su tutti i lati da immagini proiettate: alcune molto belle, che sottolineano quanto sia magnifica la natura, e altre grigie, cupe e ricche di inquietudine, testimonianza di catastrofi dovute ai cambiamenti climatici. Uno storytelling visivo, che pone in contrapposizione quello che la Terra ha da offrire e quello che, invece, è costretta a sopportare.
Il percorso della mostra, però, non è solo visivo e lo si comprende già nella seconda sala dove quattro testimoni d’eccezione parlano il loro personalissimo rapporto con la natura e con il pianeta. Si tratta di orso polare, tartaruga marina, elefante asiatico e uomo e ognuno di loro ha una storia da raccontare: una voce narrante spiega, usando la prima persona, come è cambiata la vita di queste specie negli ultimi anni, con un tono in grado di trasmettere tutta la sofferenza di chi i cambiamenti climatici li sta vivendo sulla propria pelle.

Consapevolezza: conoscere il problema è il primo passo per affrontarlo. Dopo aver toccato la sfera emotiva, la mostra si appella alla ragione e alla coscienza delle persone, ponendole di fronte a dati ed evidenze scientifiche. Il terzo spazio dell’esposizione è dedicato alla consapevolezza: sulle pareti, alte 3 metri, spiccano illustrazioni ed infografiche che fotografano molto bene gli effetti dei cambiamenti climatici sulla natura. Inoltre, due pareti interattive consentono ai visitatori, e in particolare ai più piccoli, di toccare con mano alcuni aspetti e di imparare attraverso il gioco.

Azione: per il futuro della Terra. Non c’è più tempo e dobbiamo agire, subito. Ma il futuro del pianeta non può e non deve essere una responsabilità di pochi, tutti dobbiamo fare la nostra parte. Il percorso si conclude con consigli e buone pratiche, una scelta che può essere letta come un appello e un invito all’azione. Come si legge sul sito della mostra nella nota di Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana: “Viviamo in un momento cruciale della storia dell’umanità – l’Antropocene – in cui la presa di coscienza delle popolazioni, la posizione dei governi, la rivoluzione tecnologica delle energie rinnovabili e la scelta etica di consumi più moderati rappresentano l’unica possibilità di invertire una marcia che ci porta verso tempi ostili. Come sottolinea l’IPCC occorrono al più presto “misure senza precedenti”.

La funzione educativa. Emozionare e sensibilizzare, ma soprattutto educare. La mostra si rivolge a tutti ma forse strizza l’occhio proprio ai più giovani, le classi dirigenti di domani e coloro che hanno e avranno tra le loro mani le sorti della Terra. Una scelta evidente in diverse aree del percorso espositivo (soprattutto nella parte interattiva) e nella presenza di una serie di proposte didattiche associate alla visita della mostra: appuntamenti speciali per le famiglie e visite ad hoc per scuole e gruppi. Il percorso riesce nell’intento di coinvolgere i ragazzi, facendo toccar loro con mano gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici, ma allo stesso tempo si pone l’obiettivo di responsabilizzarli e dare loro una speranza. “Capire il cambiamento climatico” e il primo passo per fermalo.

 

Thomas Ducato
Thomas Ducato

Direttore di Impactscool Magazine. Laureato in Editoria e giornalismo all’Università di Verona e giornalista pubblicista dal 2014, si occupa delle attività di ufficio stampa e comunicazione di Impactscool, curandone anche i contenuti, la loro diffusione e condivisione.

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