Cambiamento climatico e ambiente
Un drone sottomarino per monitorare la salute del mare
20 March 2019
| Scritto da La redazione
Nell’Adriatico presto nuoterà anche il nuovo dispositivo, frutto del progetto Sushi Drop
Si chiama Sushi Drop il progetto di ricerca italo-croato, coordinato dall’università di Bologna e realizzato in collaborazione con cinque partner tra enti di ricerca, amministrazioni regionali ed associazioni di produttori, che ha l’obiettivo di monitorare la salute del Mar Adriatico Centro-Settentrionale. I dati saranno raccolti grazie a un drone sottomarino, capace di spingersi oltre i 200 metri di profondità, a cui sarà affidato il compito di acquisire le informazioni che saranno poi rese pubbliche su una piattaforma online, consentendo così a ricercatori ed esperti di studiarle.
Il progetto, che ha preso il via nelle scorse settimane a Fano, è finanziato dalla Commissione Europea con oltre 1,7 milioni di euro nell’ambito del Programma Interreg Italia-Croazia. A coordinare Sushi Drop è Luca De Marchi, ricercatore dell’Università di Bologna, che ha messo a punto un drone in grado di viaggiare tra correnti e fondali, scattare fotografie, realizzare scansioni sonar e raccogliere preziosi dati sui parametri chimico-fisici dei mari. “Questo strumento – spiega Luca De Marchi – permetterà di monitorare in particolare gli ecosistemi del Mar Adriatico Centro-Settentrionale, che sono di estremo interesse per la loro altissima biodiversità, tanto da poter essere considerati una vera e propria nursery per numerose specie”.
La piattaforma online. I dati e le informazioni che verranno raccolte tra i fondali dell’Adriatico non saranno “un’esclusiva” dei ricercatori del progetto, ma saranno condivisi online su una piattaforma digitale aperta. “In questo modo – prosegue De Marchi – associazioni ambientaliste, imprese del settore ittico e le comunità di tutti i territori interessati potranno utilizzare i dati raccolti per implementare nuove forme di protezione dei mari e ottimizzare le attività di pesca al fine di aumentarne la sostenibilità ambientale”.
Il Laboratorio di Biologia Marina e Pesca. I ricercatori dell’ateneo bolognese faranno base a Fano, nel Laboratorio di Biologia Marina e Pesca del BiGea. Il laboratorio è stato fondato nel 1939 sotto il rettorato del celebre naturalista Alessandro Ghigi, con l’obiettivo di implementare soprattutto gli studi di biologia applicata alla pesca.
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