Robotica e AI

Aquanaut: il robot sottomarino autonomo e multiforme

6 August 2019 | Scritto da La redazione

È progettato per operare in acque profonde, effettuando quelle riparazioni troppo complesse per semplici robot ma pericolose per gli umani

Era il 1984 quando nacque il franchise Transformers, con l’omonima linea di giocattoli incentrata su un gruppo di forme di vita robotiche extraterrestri lotta fra loro in una guerra civile senza fine fra Autobot e Decepticon. Questi personaggi, dopo essere arrivati sulla Terra, riescono a passare inosservati grazie al loro aspetto di veicoli quali automobili, camion, aerei, treni e navi, ma all’occorrenza sono in grado di trasformarsi in robot antropomorfi superequipaggiati. L’universo dei Trasformer negli anni si è ampliato e ha dato vita a una saga cinematografica, e mai avremmo pensato di vedere un robot simile nella vita reale. Poi, però, è arrivato Aquanaut.

 

Il robot marino multiforme. Aquanaut, sviluppato dalla Houston Mechatronics, può passare in poco tempo da sottomarino a “sirenetto”, trasformandosi in un robot semi-umanoide acquatico. Con questo dispositivo, l’azienda vuote rivoluzionare il settore dei robot subacquei, creando una macchina in grado di effettuare operazioni e riparazioni in acque profonde, troppo complesse per i semplici robot ma pericolose per gli umani. Aquanaut, infatti, è stato progettato principalmente per la manutenzione di impianti sottomarini di petrolio e gas.

 

Come funziona. Il robot, dicono i suoi creatori a IEEE Spectrum, viaggerà in modalità sommergibile fino alla sua destinazione in acque profonde, dove si trasformerà nella sua forma umanoide, dispiegando le sue potenti “armi”. Ogni braccio, infatti, è dotato di sensori e assi di movimento, simili a un braccio umano. I bracci di Aquanaut dispongono anche di pinze in grado di ruotare valvole e di utilizzare strumenti di manutenzione specializzati che il robot trasporta con sé in un vano di carico interno. Gli umani supervisioneranno il lavoro del robot ma non ne avranno un controllo diretto.

 

Test in condizioni estreme. Aquanaut non è ancora pronto a girare nelle profondità degli abissi. Per questo i tecnici stanno testando le sue capacità al Neutral Buoyancy Laboratory, una gigantesca piscina della NASA con 23,5 milioni di litri d’acqua e una profondità massima di 12 metri, utilizzata dall’agenzia spaziale per simulare l’assenza di peso  per gli astronauti in addestramento.

 

La redazione
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