Robotica e AI

Intelligenza artificiale e Covid-19: tra hype e realtà

23 June 2020 | Scritto da Adriano Fontanari

Quale ruolo per l'IA nell'affrontare l'emergenza Covid-19?

Ogni giorno vi sono notizie in merito alle potenzialità dell’intelligenza artificiale in campo medico e di come essa superi spesso il medico nell’effettuare una diagnosi da un esame. Ora più che mai la tecnologia gioca un ruolo fondamentale per contrastare la pandemia, tra app di contact tracing e lo screening di molecole per l’identificazione di un vaccino, il raggio d’azione dell’AI durante questa pademia seppur importante rimane limitato.

 

L’intelligenza artificiale per il tracciamento e contenimento dei contagi. Se il lockdown è la strategia più efficace per contenere una epidemia, per una serie di problemi economici, sociali e di salute fisica e mentale non può essere mantenuto per lunghi periodi.

Ecco quindi che è necessario fare il test a chi può essere venuto a contatto con il virus, tracciare le persone che la persona infetta ha incontrato (trace), isolare e curare (treat) chi ha il virus. Le app di contact tracing sono utili nella seconda fase di questa strategia e hanno lo scopo di tenere l’epidemia sotto controllo.

 

 

Nonostante eventuali problemi di privacy sollevati in alcuni Stati e limiti tecnologici (non funzionano su tutti i cellulari), le app di contact tracing digitale sono considerate un valido strumento per contenere il Coronavirus. A seconda dei dati raccolti da una app di contact tracing (differente da Stato a Stato), l’intelligenza artificiale permette di stabilire eventuali contatti tra una persona infetta con altre persone che sono potenzialmente venute a contatto con lei, tramite modelli che riflettono le condizioni del mondo reale (es. distanza tra due soggetti, luogo del contagio).

 

L’intelligenza artificiale a supporto della ricerca di un vaccino. Se il lockdown, distanziamento sociale e strategie di test, trace, treat sono fondamentali per contenere la diffusione del virus, il vaccino è l’unico modo per sconfiggere il Coronavirus definitivamente. Una delle maggiori aree di interesse dell’intelligenza artificiale riguarda proprio la scoperta di nuovi farmaci. L’AI permette di identificare tra milioni di molecole le più promettenti contro un virus. Grazie all’intelligenza artificiale è stato possibile identificare farmaci che possono colpire le proteine target del virus, tutto questo in pochi giorni.

L’uso dell’AI permette di arrivare dalla molecola al Proof of Concept in un tempo significativamente inferiore rispetto al processo di drug discovery tradizionale (da anni a mesi).

Se i trial clinici non possono essere accelerati tramite l’AI, essa permette di migliorare l’engagement con i soggetti coinvolti. Ne è esempio PatchAI che ha sviluppato un chatbot utile a tale scopo.

 

Conclusioni. La pandemia ha messo in luce i limiti dell’AI, che sta giocando un ruolo importante ma non centrale nella lotta al Coronavirus, dimostrando ancora una volta che la tecnologia è solo un mezzo. Rispetto a tanti hype sull’AI, non sono emerse particolari soluzioni innovativa per contrastare la diffusione del virus.

Adriano Fontanari
Adriano Fontanari

Adriano Fontanari, appassionato di economia sanitaria e digital health, è studente magistrale in Innovation Management.Nel 2016 ha co-fondato un servizio di supporto e orientamento per le persone che soffrono di una malattia cronica.

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