Robotica e AI

Quicksilver, l’IA che aiuta Wikipedia a dare una voce alle scienziate donne

28 August 2018 | Scritto da La redazione

L’82% delle biografie presenti su Wikipedia è di personaggi maschili: un nuovo sistema di Intelligenza artificiale vuole intervenire per ridurre il gap di genere, a cominciare dal mondo scientifico.

Quicksilver, l’IA che aiuta a Wikipedia a dare una voce alle scienziate donne

Joëlle Pineau è un’esperta di robotica canadese ed è stata una delle prime ricercatrici ad aver applicato il rigore scientifico ai sistemi di IA; da qualche mese è a capo del laboratorio di ricerca sull’Intelligenza artificiale di Facebook a Montreal. Miriam Adelson, invece, ha svolto un grande lavoro di ricerca sulle tossicodipendenze, diventando nel frattempo una delle maggiori finanziatrici in questo campo. Notevole anche la storia di Evelyn Wang, diventata direttrice del prestigioso dipartimento MechE del MIT, acclamato nei mesi scorsi per alcune scoperte, come quella relativa all’invenzione di un dispositivo che riesce a generare acqua potabile sfruttando la luce del sole e l’aria nel deserto.

Nonostante i risultati di queste tre donne stiano già facendo storia nel campo dell’innovazione scientifica, fino a poche settimane fa nessuna di loro aveva una propria pagina dedicata su Wikipedia. Il problema non riguarda solo le sopracitate signore: la fonte di informazione online più visitata nel mondo, infatti, spesso e volentieri finisce per ignorare personalità importanti della comunità scientifica, in particolare quando si tratta di donne.

Per sopperire a questa mancanza, è stato creato un nuovo sistema di Intelligenza artificiale, Quicksilver: lanciato dalla startup Primer, presentato dal direttore scientifico John Bohannon in un post sul blog dell’azienda, Quicksilver promette di livellare il bias di Wikipedia riguardo a scienziate (o scienziati) poco note. Ma come funziona questo sistema?

Il team di Primer ha addestrato l’IA fornendogli informazioni di vario genere, partendo dalle voci di Wikipedia riguardo a 30.000 scienziati e un totale di oltre 3 milioni di frasi prese da notizie che parlano degli scienziati e del loro lavoro. In seguito, a Quicksilver sono stati forniti i dati di oltre 200.000 persone che hanno scritto articoli scientifici. In un solo giorno il sistema ha determinato che di queste 40.000 non avevano una voce su Wikipedia, nonostante avessero ricevuto la stessa copertura mediatica degli scienziati che invece ne avevano una. Inoltre, l’IA è stata in grado di recuperare informazioni mancanti dalle pagine già pubblicate.

Non solo: Quicksilver è stato disegnato anche per redigere voci in stile Wikipedia riguardo a scienziati e scienziate che ancora non compaiono sull’enciclopedia online, utilizzando le informazioni disponibili in internet. Primer ha già reso disponibili 100 di queste voci, nella speranza che qualcuno colga il segnale e decida di proseguire il lavoro già iniziato da Quicksilver.

“Wikipedia è incredibilmente parziale e la sotto-rappresentazione delle donne nella scienza è particolarmente grave”, ha spiegato in un’intervista a Wired Jessica Wade, fisica all’Imperial College di Londra che nell’ultimo anno ha scritto personalmente le voci di Wikipedia per circa 300 donne scienziate. “Con Quicksilver, non devi muoverti per trovare nomi mancanti e ottieni un’enorme quantità di informazioni corrette molto rapidamente”.

“È difficile capire quanto Wikipedia sia diventata importante per il mondo, e quanto sia vulnerabile. È il quinto sito web più visitato, con oltre 15 miliardi di pagine visualizzate al mese. Contiene circa 50 milioni di articoli, scritti in quasi 300 lingue. È incredibile pensare che tutto questo è stato creato da volontari umani.” Spiega Bohannon nel suo blog: “Ma con il lavoro degli umani arrivano anche i limiti umani. Poiché l’informazione online diventa sempre più importante per il mondo in cui viviamo, gli errori e le mancanze su Wikipedia avranno gravi conseguenze. Coloro che contribuiscono alla fonte più importante di informazioni pubbliche possono essere supportati dal machine learning. Gli algoritmi sono già utilizzati per rilevare atti di vandalismo e trovare articoli sottopopolati. Ma le macchine possono fare molto di più. Possono tracciare e riassumere le informazioni mancanti dagli articoli di Wikipedia. Possono persino identificare gli articoli che mancano del tutto e generarne la prima bozza.”

Quicksilver, insomma, è l’ennesima prova che la tecnologia è uno strumento utile per colmare le lacune nella conoscenza dell’uomo, ma anche che per risolvere davvero questo problema abbiamo bisogno del “superpotere gli umani”.

La redazione
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