Robotica e AI

Sport del futuro: uomini o macchine?

3 October 2017 | Scritto da Cristina Pozzi

Le tecnologie sono sempre più protagoniste nello sport, e lo saranno ancora di più nello sport del futuro

Fa caldo e l’aria è pesante, ma l’atmosfera ha qualcosa di magico.
Al suo fianco, un ragazzo indignato stringe il pugno sinistro mentre chiude il suo intervento: “l’errore umano è il bello dell’agonismo sportivo!”.
Un applauso si leva dal gruppo di studenti seduti.
Dopo pochi istanti cala il silenzio nel gruppo per lasciare spazio alla curiosità di conoscere cosa lei abbia da dire.
Nella mano destra tiene gli appunti, uno sguardo fugace cade sul foglio: “Formula 1!” attacca lei. “Non è forse uno sport appassionante anche la Formula 1? E non è già oggi permeato e influenzato tantissimo dalla tecnologia?”
Sono passati solo 50 minuti da quando ha provato a immaginarsi in un mondo dove lo sport non è più prerogativa di uomini e donne, ma è tecnologia pura, innovazione, algoritmi, statistica. Eppure è decisa a battersi come chi sa che dalla sua posizione dipende molto più di una discussione tra amici e colleghi di studi.
La discussione è accesa di fronte ad uno scenario in cui software di intelligenza artificiale sono in grado di determinare il risultato di una partita di calcio.
Siamo in 60 e stiamo prendendo parte a un workshop di Impactscool all’Università delgi studi di Torino. Nessuno di noi riuscirà a convincere in modo decisivo gli altri e ci troveremo divisi a metà, con molte più domande in testa di quando siamo partiti.

Oggi alcune tecnologie sono in grado di migliorare moltissimo le prestazioni sportive individuali e di squadra in svariati ambiti: le statistiche nel tennis e nel basket sono spesso accuratissime e possono essere molto utili in fase di allenamento e definizione di una strategia; software che analizzano il movimento degli atleti sono in grado di valutare, al di là dell’umana percezione, la perfezione di un gesto atletico e la sua efficacia; ci sono algoritmi di intelligenza artificiale che prevedono in modo sempre più accurato il risultato di un match basandosi su dati storici e evidenziando correlazioni che non avremmo mai immaginato di prendere in considerazione.

Sono molti i settori che sono permeati e caratterizzati sempre di più dall’applicazione della tecnologia e pesso ci manca la percezione di questo processo già in atto: lo sport è un ottimo esempio di questo fenomeno.

Prendiamo in considerazione alcune applicazioni.

Sensori e tecnologie per la misurazione: qual è l’ultima volta che siete andati a correre senza portare con voi uno strumento, sia esso un lettore mp3, uno smartphone, un bracciale o un orologio? In questo modo potete conoscere le vostre performance, misurare il battito cardiaco, allenarvi in modo più sano e consapevole. Oggi siamo in grado di misurare numerosi parametri e di capire come ottimizzare i nostri allenamenti negli sport più vari e, via via che questi strumenti diventano più precisi e meno costosi, i benefici sono sempre di più.
Inoltre, nascono in continuazione nuovi prodotti smart che possiamo inserire nella nostra racchetta da tennis, mazza da baseball, biciletta etc , e, connessi ai nostri smartphone e ad apposite app, ci permettono di analizzare in tutto e per tutto l’attività sportiva.

Robotica: dal robot che ci allena nella corsa, motivandoci, a quello che gioca con noi a golf, fino ad arrivare, potenzialmente, a esoscheletri correttivi o potenzianti per riprodurre il gesto atletico perfetto o per aumentare la nostra forza. Quante possono essere le applicazioni della robotica nello sport del futuro? E quanto possono influenzare i risultati che otterremmo?

Esoscheletro in progettazione da parte di Hyundai per applicazioni sul lavoro

Intelligenza artificiale e analisi dei big data: abbiamo già citato software che aiutano a ottimizzare i nostri gesti, le strategie, arrivando oggi, grazie al machine learning, a prevedere i risultati. E siamo solo agli inizi.

Nuove frontiere esponenziali: con l’applicazione delle innovazioni derivanti dalla ricerca in ambiti come la biotecnologia, la nanotecnologia e la genomica siamo di fronte alla possibilità di migliorare le condizioni fisiche e, di conseguenza, le prestazioni degli atleti in modi che oggi non riusciamo nemmeno ad immaginare.

Il cambiamento è già in atto, ma quando si pone il tema in modo diretto non riusciamo a decidere come vogliamo che evolva lo sport del futuro.
Ci piace immaginare che lo sport sia un atto puramente umano, affidato all’eccezionalità fisica e psichica dei migliori atleti.

Questi atleti sono sempre più vicini alla perfezione nelle loro prestazioni, ma oggi restano umani: uomini e donne come noi che sono soggetti all’emozione e all’intervento di fattori esterni.

Uomini e donne in cui possiamo immedesimarci e che riescono a innescare in noi un meccanismo di empatia per cui il loro successo diventa il nostro, il loro fallimento fa soffrire anche noi, a volte, l’attaccamento è tale da generare fenomeni di tifo e aggregazione che possono sfociare, nel bene e nel male, in reazioni potentissime.

Affrontando questo tema in diversi workshop con ormai centinaia di studenti, non abbiamo fatto altro che sollevare nuove domande, dubbi, teorie, prese di posizione. Certamente il tema è ampio e non è facile trovare una soluzione che sia valida per tutti, divisi tra chi vorrebbe tenere lo sport come intoccabile prerogativa umana considerando il “fattore umano” il bello dello sport e chi, invece, non vede l’ora di vedere dove possiamo arrivare grazie alla tecnologia.

Quello che possiamo promettere è che andremo con Impactscool alla ricerca di nuove domande, opinioni, e nuovi spunti nei prossimi workshop a Pavia, Trento, Bari, Foggia, Salerno, Genova, Londra, e in tutti gli altri appuntamenti in programma nei prossimi mesi. Dove, ovviamente, parleremo anche dello sport del futuro.

Cristina Pozzi
Cristina Pozzi

Contributor

Cristina Pozzi si definisce una Future Maker, un’attivista che mira alla divulgazione del futuro e della riflessione etica sulle nuove tecnologie emergenti. È Co-fondatrice e Amministratore Delegato di Impactscool.

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