Scienza e Medicina

I muscoli artificiali: nuova frontiera del rapporto uomo-macchina

12 September 2019 | Scritto da La redazione

Hanno la capacità di contrarsi ed espandersi a piacimento, prendendo spunto da meccanismi della natura

Riuscire a sviluppare muscoli artificiali è un obiettivo che da anni è nel mirino di molti team di ricerca. Raggiungere questo obiettivo significherebbe aprire le porte per un nuovo tipo di tecnologia, che unisce medicina e robotica, che potrebbe assottigliare la distanza fra uomini e macchine.

Muscoli sintetici. Realizzati in fibra di carbonio e silicone, oppure in fili di nylon intrecciati, o addirittura con particolari vescicole di materiale plastico riempite di liquidi sensibili alle variazioni di correnti elettriche, tutti hanno in comune la capacità di contrarsi ed espandersi a piacimento. A differenza dei muscoli che muovo i robot meccanici, che solitamente sono motori e attuatori di vario tipo, i muscoli artificiali hanno un approccio diverso che imita la natura. Questo gli permette una delicatezza e un controllo, oltre che a una velocità di risposta, molto superiore, una caratteristica necessaria per creare macchine capaci di interfacciarsi in maniera adeguata con l’uomo. Sia in maniera diretta che indiretta.

Bicipiti meccanici. Gli sforzi per creare questi muscoli procedono a un passo accelerato negli ultimi anni, perché il loro sviluppo permetterebbe alle macchine di ottenere una nuova forma: si tratta dei cosiddetti robot soffici in cui le parti mobili non sono metalliche o plastiche, ma fatte di materiali morbidi e flessibili. Una caratteristica comune a quelli biologici che permetterebbe da un lato la creazione di robot dall’aspetto e dal feeling più umano, dall’altro la creazione di protesi indistinguibili dagli arti naturali.

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La redazione
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