Spazio

La perdita sulla ISS forse sta peggiorando, ma le ricerche continuano

9 October 2020 | Scritto da Astrospace.it

Le ricerche della perdita sulla ISS sono state ristrette al modulo di servizio russo Zvezda ma la posizione esatta è ancora sconosciuta.

Dal giugno 2019 si conosce l’esistenza di una perdita di pressione all’interno della Stazione Spaziale Internazionale, ma rimanevano ignote le cause oltre che la posizione della falla (dovuta quasi sicuramente un piccolo foro).

Da allora gli equipaggi ospiti della Iss hanno dedicato molto tempo alla ricerca della perdita, ottenendo però scarsi risultati. I valori delle cadute di pressione sono modestissimi, e per quanto questo non influisca sulla sopravvivenza degli astronauti, è un ostacolo enorme per la ricerca della falla. I primi risultati incoraggianti arrivano dall’equipaggio attuale, composto dai cosmonauti russi Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner e il comandante della stazione, l’astronauta della NASA Chris Cassidy.

Ad Agosto i valori di caduta della pressione sono aumentati particolarmente, raggiungendo un picco il 28 settembre. Nella notte, i controllori di volo hanno svegliato i membri della Expedition 63 per organizzare una nuova ispezione. Prima erano stati isolati ne segmento russo, in modo da controllare se la perdita fosse su quello americano. Durante l’indagine notturna del 28 settembre è emerso però che la perdita proveniva dal modulo di servizio (la parte di attracco) del segmento Zvezda.

L’incognita di Zvezda. Zvedza, terzo modulo in ordine di età, è stato lanciato in orbita nel lontano luglio 2000. Il suo uso è finalizzato al controllo e al sostentamento di tutti i supporti vitali primari del segmento russo della ISS, oltre che zona di ristoro e di lavoro per l’intero corpo cosmonauti a bordo. L’equipaggio ha chiuso i portelli di prua e di poppa del modulo Zvezda, i passaggi verso il modulo di attracco Pirs e il compartimento Poisk. In seguito, i tre hanno effettuando dei rilievi utilizzando un sensore a ultrasuoni, lavorando in stretta collaborazione con gli specialisti di missione statunitensi e russi sulla Terra.

Al termine dell’indagine è stato dichiarato che l’apparente aumento della perdita atmosferica era dovuto a un cambiamento di temperatura e che la quantità di pressione persa era effettivamente rimasta costante. Terminata l’ispezione i componenti della Expedition 63 hanno quindi riaperto i portelli del modulo Zvezda, e hanno ripreso le attività di routine a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

 

La ricerca continua. Non è certo la prima volta che si verificano inconvenienti di questo tipo. Durante la lunga carriera della ISS, più volte si sono registrati problemi simili. Se pure non abbiano mai rappresentato un serio problema per le attività degli astronauti, le perdite sono estremamente controllate. Gli ingegneri a Terra e i membri dell’equipaggio si stanno infatti impegnando per localizzare con precisione il foro e chiuderlo in maniera definitiva. Il 2 Ottobre la perdita di aria sembra infatti essere aumentata parecchio.

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A cura di Giuseppe Sicolo
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