20 minuti dal futuro

Gli innumerevoli usi dell’intelligenza artificiale

23 April 2020 | Scritto da La redazione

Decima puntata di 20 minuti dal futuro con Fabio Moioli esperto di intelligenza artificiale e capo del consulting & services di Microsoft.

L’intelligenza artificiale ormai si trova dappertutto, spesso non ce ne accorgiamo, ma le sue applicazioni sono entrate in maniera capillare nelle nostre vite. Per comprendere meglio questo argomento durante i nostri “20 minuti dal futuro” Cristina Pozzi, CEO di Impactscool ha intervistato Fabio Moioli esperto di intelligenza artificiale ma anche esperto di intelligenza umana, visto il suo modo di approcciarsi a 360°, oggi a capo del consulting & services di Microsoft.

 

L’intervista. “L’intelligenza artificiale è come l’elettricità: chiedere oggi cosa si può fare con l’intelligenza artificiale è un po’ come chiedere cosa si può fare con l’elettricità”. Con queste parole Moioli chiarisce da subito quanto gli algoritmi di intelligenza artificiale, a volte senza nemmeno che ce ne accorgiamo, siano diffusi oggi. E in un periodo di crisi sanitaria come quello che stiamo vivendo le applicazioni in campo medico sono tantissime: “Innanzitutto, l’uso dell’intelligenza artificiale può essere molto efficace per aiutarci a tracciare l’evoluzione del virus in una pandemia – spiega Moioli -. È una cosa che non nasce con il Covid, ma che già si fa da tempo. Ad esempio, c’è un progetto Microsoft in Africa chiamato Project Premonition permette con dei dispositivi di catturare degli insetti, poi l’intelligenza artificiale con delle piccole telecamere, se riconosce che si tratta di zanzare, ne preleva il sangue facendo l’analisi tramite il cloud, sequenziando più di 100 milioni di parti del DNA di quella zanzare, mappando centinaia di migliaia di virus e batteri, facendo trillioni di confronti genetici per capire se quella zanzara, che magari ha morsicato degli animali o degli esseri umani, ha al suo interno virus o batteri, permettendo di tracciare l’evoluzione di certe malattie“.

“Esistono soluzioni – continua Moioli – legate al Covid: da Singapore che usa un’app usando il Bluetooth, alla Cina che utilizza l’intelligenza artificiale, questo solo per la parte tracking, andando a tutto il resto del mondo dell’healthcare ci sono infinite soluzioni. Ad esempio, come primo interfacciamento di informazioni, degli healthbot che possono interfacciarsi con me, se io ho temo di aver contratto il Covid vado e ho un primo algoritmo di intelligenza artificiale che mi dà alcune risposte in base a quello che chiedo, poi se serve mi manda da un esperto”.

Per rimanere nel mondo della sanità, ma da un’altra prospettiva, vediamo che l’IA viene usata anche sfruttando la sua capacità di riconoscere schemi e modelli “ad esempio, gli istituti scientifici Maugeri stanno lavorando a un progetto di intelligenza artificiale, il progetto X-Rays, che permette di analizzare immagini mammografiche per trovare il tumore al seno, quello più diffuso fra le donne, oppure -continua Moioli risalendo il percorso di ricerca medico scientifica – , solo per il Covid, con l’Allen Institute si è creato un progetto di open research dove degli algoritmi, insieme a dei ricercatori, stanno analizzando qualcosa come 45mila articoli scientifici”.

 

Scopri gli altri usi e applicazioni dell’IA artificiale nel resto dell’intervista:

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