20 minuti dal futuro

Quando la blockchain entrerà nelle nostre case

8 April 2020 | Scritto da La redazione

Ne abbiamo parlato nella quarta puntata di “20 minuti nel futuro” con Massimo Chiriatti, CTO Blockchain & Digital Currencies dell’University Programs Leader di IBM

Dal sistema bancario a quello monetario, passando per la produzione di cibo e il tracciamento dei prodotti in filiera e arrivando anche ai voti in pagella. La blockchain è una di quelle tecnologie emergenti dal grande potenziale in moltissimi ambiti ma non di immediata comprensione. Per provare a fare chiarezza su questo argomento abbiamo parlato con Massimo Chiriatti, CTO Blockchain & Digital Currencies dell’University Programs Leader di IBM, ospite il 7 aprile di “20 minuti nel futuro”, in nuovo format online di Impactscool.

 

L’intervista. Durante l’intervista Chiriatti, intervistato da Andrea Dusi, Presidente di Impactscool, ha spiegato: “Quando parlo di blockchain identifico una registrazione permanente del consenso che noi abbiamo raggiunto sullo stato di una risorsa, perché se parliamo di registrazione dobbiamo individuare il registro, ovvero la mappatura dei dati che riguardano le nostre relazioni economiche e sociali. Oggi abbiamo dei registri centralizzati, come l’anagrafe o la motorizzazione. Noi stiamo pensando che possano esserci altri registri che sono decentralizzati. Cosa registriamo su questo registro? Il consenso”.

È proprio qui l’importanza della blockchain, un sistema in grado di garantire il consenso su dato: “Come raggiungiamo il consenso del dato scritto che quella proprietà, quella penna, quel bitcoin è di proprietà di Andrea o di Massimo? Come facciamo a decidere che una proprietà individuale abbia un consenso collettivo”. Per rispondere a questa domanda è fondamentale ragionare prima sul punto di partenza di questo percorso: “Non puntiamo solo alla tecnologia ma partiamo dal consenso – ha aggiunto aggiunto – ovvero un diritto individuale mediante decisioni collettive, un consenso sociale importante perché se prima pensiamo come raggiungerlo poi tutto il resto ne viene di conseguenza, se partiamo dalla tecnologia rischiamo di non portare a casa il risultato”.

Quando la blockchain entrerà nelle case di tutti raggiungerà diversi settori e lo farà senza accorgercene: “come noi oggi usiamo internet, non sapendo come funziona la rete sottostante perché la sua complessità si è spostata verso il fornitore, verso qualcun altro e abbiamo lasciato la parte semplice nelle mani delle persone, una volta che la blockchain va in background. La useremo senza accorgercene. Occorrono però due criteri affinché questo accada: bisogna trovare gli standard, ovvero dobbiamo fare in modo che tutti i casi d’uso non si dividano, non è possibile che ognuno usi la sua blockchain e poi dobbiamo avere applicazioni reali su questi standard”.

 

Ti sei perso la diretta? Guarda il video.

La redazione
La redazione

leggi tutto