Le notizie della settimana scelte da Impactscool – 8 ottobre

Diventare piloti grazie alla VR

Imparare a guidare un areo militare stando comodamente seduti in poltrona oggi si può, grazie alla realtà virtuale. L’Air Force è alla ricerca di nuovi sistemi per addestrare i suoi piloti, che siano performanti ma allo stesso tempo rapidi e con costi vantaggiosi.  Per questo ha deciso di affidarsi anche alla realtà virtuale, che permette agli studenti di vivere un’esperienza di volo a 360° e di provare le stesse sensazioni di una missione vera a propria. L’Air Force, però, sottolinea che questo nuovo sistema non andrà a sostituire il tradizionale programma di addestramento ma andrà ad integrarsi con esso per velocizzare e migliorare alcuni aspetti della formazione. L’addestramento con VR ha preso il via con i primi 20 studenti e i risultati sono stati incoraggianti.

Non è la prima volta che la realtà virtuale viene utilizzata a scopi formativi e di addestramento, per far vivere esperienze e sensazioni estreme senza rischi e pericoli e, allo stesso tempo, velocizzare l’apprendimento. Per ora si tratta di casi isolati ma in futuro potrebbe diventare uno strumento utile per la formazione in moltissimi ambiti e professioni.

Avremo presto un nuovo frutto sulle nostre tavole?

Chissà quante prelibatezze offerte dalla natura non abbiamo ancora avuto occasione di assaggiare a causa della loro scarsa diffusione o delle particolari condizioni in cui riescono a crescere e vivere. Un gruppo di ricercatori americani del Boyce Thompson Institute, però, sta provando a superare questo problema grazie alla tecnica di editing genetico CRISPR-Cas9. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Plants, si è concentrato sul Groundcherry, un frutto di aspetto simile a un pomodoro ma dal gusto più dolce, ricco di vitamine e proprietà medicinali, particolarmente vulnerabile all’attacco di parassiti e a temperature rigide. Gli studiosi, partendo da modelli genetici conosciuti e di successo come quello del pomodoro, hanno provato a migliorare l’architettura della pianta, modificando alcuni geni considerati “responsabili” dei problemi del Groundcherry: hanno regolato, per esempio, la fioritura della pianta e ingrandito la dimensione dei frutti. Lo studio non solo “avvicina alle nostre tavole” un frutto buono e con notevoli proprietà benefiche per il nostro organismo, ma potrebbe favorire studi analoghi anche per altre piante e consentire lo sviluppo di zone agricole anche in aree del pianeta dove oggi, a causa del clima, non è possibile coltivare.

C’è un nuovo pianeta nel sistema solare

Si chiama 2015 TG387, soprannominato più semplicemente “The Goblin”, la “new entry” del sistema solare. Un pianeta nano mai osservato prima e scoperto da un gruppo di scienziati americani che ne hanno annunciato l’avvistamento il primo ottobre. The Goblin si trova molto lontano dal sole, ben oltre la distanza di Plutone, ha un diametro di circa 300 chilometri, un’orbita estremamente allungata e si stima che impieghi 40.000 anni per compiere il suo giro intorno al Sole. Il pianeta è stato avvistato per la prima volta nel 2015 quando gli studiosi erano a caccia del Pianeta 9 o Pianeta X. Anche se l’avvistamento di “The Goblin” non conferma l’esistenza di Pianeta 9, secondo alcuni astronomi potrebbe esserci una correlazione tra i due corpi celesti: vista la sua enorme distanza, “The Goblin” non interagirebbe a livello di gravità con pianeti giganti noti come Nettuno o Giove e la sua orbita sarebbe dunque collegata alla presenza di un altro corpo, con una massa dieci volte superiore a quella della Terra. Il Pianeta 9?