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Notizie dal futuro e dintorni – 6 aprile

6 April 2020 | Scritto da La redazione

Minare bitcoin con l’attività fisica

Immaginate di andare a fare una corsa e che i dati raccolti dal vostro smartwatch – frequenza cardiaca, respiro, chilometri percorsi – vengano usati per minare bitcoin. Questo è il concetto alla base di un brevetto depositato recentemente da Microsoft per una tecnologia in grado di convertire l’attività svolta facendo un compito specifico, come ad esempio andare a fare jogging, un “proof-of-work”, ovvero dati utilizzabili per svolgere i calcoli necessari per estrarre bitcoin o altre criptovalute. Il sistema sarebbe in grado di gestire dati provenienti da diverse fonti: dai sopracitati dati biometrici durante una corsa all’attività cerebrale che si genera guardando una pubblicità.

 

L’intelligenza artificiale incontra l’urban art

Si chiama <MEISTERSTÜCKE>, capolavoro in tedesco, ed è un progetto che vede la collaborazione di 12 artisti da tutto il mondo con un’intelligenza artificiale per creare opere d’arte inedite. Tramite un algoritmo creato dallo studio berlinese di design Waltz Binaire la macchina è in grado di riconoscere pattern e immagini e di sperimentare e giocare con essi alla ricerca di nuove forme e combinazioni. In questo modo sono nate 12 opere e un filtro per instagram.

 

Tradurre i pensieri in parole con l’IA

Creare una “protesi linguistica”, un dispositivo che possa permettere a chi ha perso la capacità di parlare di poter avere nuovamente contatti con il mondo esterno. Questo l’incredibile obiettivo di una ricerca dell’Università della California che ha sviluppato un’intelligenza artificiale in grado di analizzare gli impulsi elettrici generati dal cervello e di tradurli in linguaggio. Per addestrare l’IA i ricercatori gli hanno fornito dati raccolti da pazienti epilettici che avevano già impianti neurali usati per monitorare i loro attacchi. Il sistema registrava quindi le onde cerebrali mentre i partecipanti dovevano leggere diverse frasi ad alta voce. L’IA quindi poteva abbinare il pensiero generato dal pronunciare le parole alle parole stesse, imparando come tradurre l’attività cerebrale in parole. La precisione del sistema è stata sorprendentemente alta, con alcuni pazienti che presentavano un grado di errore di meno del 3%. La ricerca è ancora in fase embrionale e andrà sperimentata senza che i partecipanti parlino ad alta voce. Ci vorrà ancora del tempo prima che questa tecnologia possa venire applicata, ma è comunque un piccolo passo avanti verso un mondo più inclusivo.

 

La superficie smart che potenzia il WiFi

Gli ingegneri dell’Università della California hanno sviluppato una superficie smart economica e che consuma poca elettricità in grado far rimbalzare e potenziare il segnale del WiFi. Tramite una serie di piccole antenne alimentate da una piccola batteria, il segnale originario viene raccolto e inviato verso zone normalmente non raggiunte dal WiFi. In questo modo sarà possibile espandere la propria rete senza dover spendere grandi cifre per ripetitori di segnale.

 

La redazione
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