Realtà Virtuale e Aumentata

Uno “sparatutto” tra le vie della tua città

2 February 2021 | Scritto da Thomas Ducato

La realtà aumentata offrirà nuovi spunti per la prossima generazione di videogame, per garantire un’esperienza ancora più immersiva

Prepariamoci a inseguimenti e scontri a fuoco tra le vie della nostra città. Nulla a che vedere con criminalità organizzata o lotte tra clan rivali: siamo di fronte alla nuova frontiera dei giochi “sparatutto”, in grado di trasformare il mondo che ci circonda in un campo di battaglia grazie alla realtà aumentata.
L’agenzia Pixeloco ha pubblicato sul suo profilo Instagram un video promozionale che mostra alcuni giocatori intenti a spararsi e a nascondersi tra le macchine per sfuggire ai proiettili.
Le flotte di allenatori di Pokémon alla ricerca dell’esemplare più raro che hanno riempito le città del mondo tra 2016 e 2017 potrebbero non essere nulla a confronto dei futuri (finti) killer.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Pixeloco (@pixeloco_creative)


Il gioco si basa su sistemi di realtà aumentata già esistenti. Lo smartphone degli utenti si trasforma in un mirino, che viene applicato direttamente su una pistola di plastica creata da Arkade Games. L’ambiente AR, invece, è realizzato a partire da una mappatura digitale in crowdsourcing a firma di Immersal, azienda che crea esperienze miste tra virtuale e reale.
Nella demo si vedono i giocatori conquistare “vite”, prendere armi più potenti e interagire con l’ambiente circostante: le auto, per esempio, sono in grado di “fermare i proiettili (digitali), ma i segni restano ben visibili sulle auto, ovviamente nello schermo.
I dettagli sul gioco sono ancora scarsi, ma la demo ha già incuriosito molti.

 

I primi dubbi. Se gli appassionati aspettano di capire se il gioco vedrà mai la luce si sta già accendendo il dibattito sui potenziali rischi di applicazioni di questo tipo.
Anche se le pistole in plastica della demo hanno colori vivaci, difficili da confondere con un’arma vera, sembra altrettanto improbabile che i passanti riescano a comprendere immediatamente che stanno assistendo a un videogioco. Lo stesso vale per le forze dell’ordine, che potrebbero reagire a scene di questo tipo. Senza addentrarci nel dibattito sulla normalizzazione della violenza, di cui già si discute per altri videogiochi, film e serie tv.

Se già con Pokémon Go gli incidenti erano all’ordine del giorno, uno videogioco “sparatutto” nel mondo reale potrebbe creare non pochi problemi.

Thomas Ducato
Thomas Ducato

Direttore di Impactscool Magazine. Laureato in Editoria e giornalismo all’Università di Verona e giornalista pubblicista dal 2014, si occupa delle attività di ufficio stampa e comunicazione di Impactscool, curandone anche i contenuti, la loro diffusione e condivisione.

leggi tutto