Robotica e AI

Uomini e robot: il “Cinemateneo” di Verona sceglie il futuro

14 June 2018 | Scritto da La redazione

Sarà l’atteso e temuto futuro il protagonista della prossima edizione di Cinemateneo, la rassegna cinematografica dell’Università di Verona, dal 18 al 20 giugno: tre pellicole dedicate al tema “Uomini e Robot” per affrontare il domani dell’umanità da un punto di vista nuovo.

 

 

Ha scelto di affrontare il tema delle tecnologie e delle sfide che pongono all’umanità la quarta edizione di Cinemateneo, la rassegna cinematografica che ogni anno l’Università di Verona organizza nel mese di giugno e che sarà ospitata nel cortile dell’edificio Polo Zanotto. “Uomini e Robot. Intelligenze Artificiali nel cinema contemporaneo” è il titolo dell’edizione 2018 che, come segnalano anche i titoli selezionati, sposta i riflettori sul domani della Terra.

Ad aprire la rassegna, lunedì 18 giugno, sarà Her, l’acclamata pellicola di Spike Jonez con Joaquin Phoenix. Il giorno seguente sarà la volta di Automata, thriller fantascientifico ambientato in un futuro apocalittico diretto da Gabe Ibanez con Antonio Banderas, mentre per l’ultima serata verrà proiettato Ex Machina, diretto da Alex Garland e premiato con l’Oscar per i migliori effetti speciali.

«Questi film trattano alcuni dei luoghi comuni della distopia – ci spiega Alberto Scandola, direttore artistico della manifestazione – Quando il cinema parla di futuro, da Blade Runner in poi, (ma anche prima, in realtà) lo fa sempre raccontandolo come un luogo in cui la vita non è possibile, dove l’uomo è colpevole di tutti gli sfaceli che ha compiuto ai danni della natura e ne deve pagare il conto». Ma se il futuro come luogo e tempo di desolazione non è un tema nuovo per la settima arte, le pellicole scelte per questo ciclo di proiezioni affrontano l’argomento con una marcia in più: dal melodramma dai tratti futuristici raccontato in Her, al triangolo (quasi) amoroso tra due uomini e una robot in Ex Machina, questi film raccontano un mondo dove, forse, la tecnologia non è solo un male: «Automata è il film che presenterò martedì sera e parla proprio di questo, – continua Scandola – ci presenta un pianeta futuro completamente desertico, dove ogni forma di vita è impossibile, e, anzi, sono proprio le intelligenze artificiali a offrire le uniche possibilità di sopravvivenza».

Questo moralismo, quasi inevitabile, del cinema fantascientifico proveniente da Hollywood nasce però da un impegno più ampio rispetto al puro intrattenimento, ci spiega il professore: «È frutto anche della volontà di esorcizzare l’ansia, l’angoscia, il dubbio, l’incertezza»; un modo per metterci di fronte allo specchio e farci riflettere sugli effetti che l’uso smodato delle tecnologie può avere. «Il cinema che racconta il futuro ci dice stiamo sbagliando, che questo nostro asservimento agli schermi, alle macchine, alla tecnologia avrà delle conseguenze. Il cinema e soprattutto le produzioni seriali – alcune serie tv americane o britanniche, come per esempio Black Mirror – funzionano perché intercettano molti dubbi sul nostro presente, presente che in quanto tale è sempre incerto».

Al netto di un futuro distopico e invivibile, le intelligenze artificiali dei film proposti da Cinemateneo restano quindi sospese tra desiderio e paura. Anche perché, come diceva André Bazin: «Il cinema offre un mondo che si accorda ai nostri desideri».

La redazione
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