Spazio

La guida completa alla nuova stazione spaziale cinese – Spazio d’Oriente

5 January 2021 | Scritto da Astrospace.it

Scopriamo nel dettaglio il futuro dell'esplorazione spaziale cinese sotto forma della nuova Stazione Spaziale

A cura di Nicolò Bagno

Il 2020 è da poco volto al termine, e nonostante le premesse dei primi mesi, la Cina ha concluso quasi tutti i suoi grandi obbiettivi spaziali. Nel 2021 Pechino inizierà però un progetto ancora più ambizioso, spesso dimenticato ma che probabilmente sarà il più importante nella storia dell’esplorazione spaziale cinese. Questa che state per leggere è la guida alla Nuova Tiangong, la prima Stazione Spaziale Cinese modulare ed è anche una puntata  speciale di Spazio d’oriente, la nostra rubrica dedicata al settore spaziale cinese.

Costruire una stazione spaziale è per la Cina un obbiettivo storico ma anche “naturale”. Fin dal principio Pechino ha sempre desiderato un proprio accesso all’orbita bassa terrestre con esseri umani, senza mai avere dubbi che portassero a costruire un vero dibattito sulla sua fattibilità. Discorso diametralmente opposto per quanto riguarda il grande progetto Shenzhou. Lo sviluppo della prima capsula cinese per il trasporto di esseri umani iniziò infatti solo dopo una lenta e travagliata scelta tra progetti di vari spazioplani che vennero poi abbandonati per motivi tecnici.

Confronto Tiangong CST

Una stazione spaziale è in un certo senso necessaria per una potenza come la Cina, per almeno due motivi. In primo luogo per sviluppare autonomamente tecnologie e ricerche scientifiche, ma anche commerciali e militari. In questo senso, su questa rubrica, abbiamo fin dall’inizio messo in luce come ottenere “ricchezza commerciale” sia una chiave di lettura fondamentale di tutto lo sforzo cinese nello spazio. La seconda ragione che rende la nuova stazione spaziale importante è il primato politico. Avere una propria stazione spaziale è un inequivocabile segno dalle capacità tecniche cinesi e dimostrazione di parità, se non superiorità, sui rivali come Stati Uniti e Russia.

Stazione spaziale cinese

Guardare solo al primato in politica estera sarebbe però eccessivamente superficiale. I grandi sforzi in progetti come le Tiangong, sono simbolo di grande orgoglio per tutti i cittadini cinesi. Da questo punto di vista, gli scienziati coinvolti nel programma hanno più volte ribadito con non poca modestia, come la Cina stia sviluppando la propria infrastruttura spaziale partendo da zero, senza nessun aiuto esterno.

 

Un design modulare. La stazione spaziale presenta un design “modulare”, ossia composto da diversi moduli lanciati indipendentemente per poi essere collegati in orbita, principio analogo a quello che è stato fatto per la ISS. In totale, la prima fase della nuova Tiangong sarà composta da tre diversi moduli che una volta assemblati avranno una forma a T. L’idea alla base ricorda molto la stazione Mir sovietica, in cui vi erano due moduli principali dai quali si sviluppavano gli altri.

Il modulo principale è Tianhe-1 che verrà lanciato nel 2021, seguiranno poi due moduli laboratorio chiamati Wentian e Mengtian entro il 2022. Oltre ai moduli permanenti ci sarà anche la capsula Tianhzhou, la navicella di rifornimento della Tiangong. Tecnicamente non è un modulo ma restando attraccata per lunghi periodi può in un certo senso essere definita come un prolungamento della stazione stessa.

Tiangong ospiterà normalmente tre taikonauti che possono salire a sei durante il cambio di equipaggio, quindi per brevi periodi. Il volume abitabile di tutta la stazione sarà di circa 110 metri cubi di cui 50 saranno nel modulo principale Tianhe-1 in base a quanto detto dalla CAST.

Complessivamente la stazione presenta una massa di 66 tonnellate (ogni modulo è approssimato a 22 tonnellate) che possono arrivare a circa 100 con le Shenzhou e Tianzhou attraccate. Per fare un confronto, la ISS ha una massa di 420 tonnellate mentre la Mir 130. La stazione orbiterà ad inclinazione di 42.5 gradi in un’altezza compresa tra 340-450km.

Quest’ultimo dato permette di intuire la peculiarità della nuova Tiangong, ossia la presenza di un telescopio spaziale chiamato Xuntian, del quale parleremo poco sotto, che occasionalmente potrà attraccare alla stazione per manutenzione, rifornimento e aggiornamenti. Tale caratteristica renderà Xuntian il secondo telescopio spaziale al mondo che potrà essere raggiunto in orbita, assieme all’Hubble durante l’era Shuttle.

Come già detto, la prima fase presenta solo tre moduli, tuttavia in futuro potrebbero esserne aggiunti degli altri con la stessa logica a T, portando a sei il numero complessivo di moduli permanenti. Tale espansione verrà decisa una volta appurato il succeso della prima fase e ovviamente dalla longevità della stazione che per i progettisti cinesi deve durare almeno 10 anni a partire dal suo completamento nel 2022.

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