Scienza e Medicina

Realtà virtuale in medicina: opere d’arte e VR per le terapie neuroriabilitative

11 February 2021 | Scritto da La redazione

Uno studio mostra come le opere artistiche possano aiutare i pazienti con una lesione del sistema nervoso causata da un ictus ad eseguire esercizi di neuro riabilitazione in un ambiente virtuale

Le opere d’arte e la realtà virtuale potenziano l’efficacia delle terapie di neuroriabilitazione: è il risultato di uno studio della Fondazione Santa Lucia IRCCS, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma e Unitelma Sapienza, che è già stato soprannominato “effetto Michelangelo”.

 

Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, ha unito i grandi capolavori dell’arte alla tecnologia della realtà virtuale per potenziare l’efficacia della neuroriabilitazione a favore di persone che, a seguito di un ictus, hanno subito danni neurologici gravi che comportano la riduzione o la perdita dell’utilizzo di un braccio o di un lato del corpo (emiplegia). All’interno di un ambiente di realtà virtuale è stato chiesto ai pazienti di muovere un cursore su una tela virtuale di fronte a loro, utilizzando la mano del lato del corpo paralizzato a causa della lesione al cervello. I movimenti sulla tela scoprivano l’immagine di un capolavoro artistico, ad esempio la Creazione di Adamo di Michelangelo, la Venere di Botticelli o i Tre Musicisti di Picasso, restituendo, al termine dell’esercizio quando il cursore aveva percorso l’intera tela, l’opera completa. Rispetto ad un gruppo di pazienti che invece ha effettuato lo stesso esercizio semplicemente colorando la tela bianca, i pazienti che hanno dipinto virtualmente un’opera, hanno riscontrato migliori risultati e un recupero più rapido nel tempo, oltre ad un minore affaticamento al termine della terapia.

 

La risposta del cervello all’arte. Questo risultato si inserisce in un filone di studi che ha l’obiettivo di analizzare la risposta del nostro cervello a stimoli di tipo artistico.  “L’intenzione del nostro studio – ha commentato il co-autore dello studio Marco Iosa, ricercatore presso l’IRCCS Santa Lucia e professore di Psicometria alla Sapienza Università di Roma – è stata di verificare se gli effetti positivi potessero essere sfruttati per incrementare il coinvolgimento del paziente nel percorso di neuroriabilitazione e abbiamo scoperto che, analogamente all’Effetto Mozart della musico-terapia, esiste in neuroriabilitazione quello che abbiamo chiamato l’Effetto Michelangelo”.

 

La realtà virtuale in medicina. La VR viene da anni utilizzata in medicina per il training dei medici, per offrire supporto di tipo psicologico durante la terapia e per affrontare i disturbi mentali. “La realtà virtuale – ha spiegato Gaetano Tieri, neuroscienziato e psicologo del Santa Lucia IRCCS – è uno strumento sempre più utilizzato per sfruttare la plasticità del cervello. Attraverso stimoli visivi o anche tattili, esiste infatti la possibilità di incentivare comportamenti positivi, ad esempio un movimento fluido e controllato di una mano su una tela, e di riconoscere movimenti patologici, permettendo al cervello di ripristinare, dove possibile, la corretta funzionalità del movimento”.

La redazione
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