Future Society

Formazione: il lavoro del futuro ha bisogno di contaminazioni

17 June 2019 | Scritto da La redazione

Sempre più ambiti lavorativi necessitano di figure ibride, capaci da un lato di avere competenze teoriche nel loro settore, dall’altro competenze tecniche nell’utilizzo delle nuove tecnologie.

L’Humanitas University e il Politecnico di Milano hanno avviato un corso di laurea molto particolare. Si chiama Medtec School e permetterà di studiere medicina e ingegneria contemporaneamente, con l’obiettivo di formare medici in grado di comprendere e gestire le tecnologie avanzate che caratterizzano, e lo faranno sempre più in futuro, la professione medica.


Come cambia il medico.
Sono sempre di più infatti le istanze in cui un medico deve essere in grado di rapportarsi con le tecnologie emergenti per svolgere al meglio il suo lavoro. Da un lato dispositivi sempre più avanzati permettono operazioni più precise, come con il robot Da Vinci, svolte anche a distanza, ed è fondamentale per i medici riuscire a rapportarsi con questi strumenti in maniera competente. Dall’altro lato si stanno diffondendo sistemi di diagnosi che sfruttano l’intelligenza artificiale per individuare patologie. Si tratta di sistemi che non devono e non possono sostituire il lavoro del medico che però deve essere in grado di sfruttare questi sistemi al meglio per svolgere il proprio lavoro nel modo più efficiente possibile.

La parola d’ordine è ibridazione. Sono sempre più i lavori in cui le competenze non possono essere ristrette all’ambito d’appartenenza. Competenze trasversali e soft skills sono principi cardine di un mercato del lavoro che richiede sempre più figure ibride. L’innovazione tecnologica ha il potere di rendere obsoleti lavori, ma anche di creare nuove figure professionali e nuovi modi di operare: un report redatto da Burning Glass Technologies ha rilevato che questo trend è in crescita. Un annuncio di lavoro su otto negli USA, secondo lo studio, è altamente ibridato, con ramificazioni sia nell’utilizzo di nuove tecnologie nella propria professione, sia nell’applicazione di capacità di analisi e gestione di dati.

I settori più contaminati. Oltre all’analisi dei Big Data, anche i settori del design e dello sviluppo, assieme a quello della customer care e, ovviamente, delle tecnologie emergenti, sono gli apripista di questo trend che vede i ruoli ibridi sempre più sofisticati e specializzati. Proprio per questo, l’ingresso in questi settori professionali è difficile, con conseguenze che si riflettono sia sul mondo della formazione sia su quello del lavoro. La sfida per gli istituti di istruzione e formazione è quella di essere in grado di aggiornarsi e offrire ai giovani percorsi di studio in linea con le richieste del mercato. Allo stesso tempo i lavoratori, dai dipendenti ai manager, devono sapere quali competenze aggiungere al proprio bagaglio per poter essere ancora appetibili per i datori di lavoro.


I robot ci ruberanno il lavoro?
La preoccupazione che presto le macchine, i robot e l’automazione possano rubarci il lavoro è infondata; il lavoro del futuro mette l’uomo al centro e le macchine non lo rimpiazzeranno ma diventeranno sue estensioni. Appunto per questo sarà fondamentale per i lavoratori del futuro avere dimestichezza, oltre che con il loro ambito professionale, anche con quelle competenze che lo legano all’elettronica, all’ingegneria e alla robotica.

La redazione
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