Marte è davvero il nostro piano B?
3 October 2019 | Scritto da La redazione
Pro e contro del colonizzare il pianeta rosso

Lo scrittore di fantascienza Ray Bradbury negli anni ’50 immaginava la colonizzazione di Marte da parte dell’uomo. Molti altri, prima e dopo di lui, hanno fatto lo stesso, da Kim Stanley Robinson, con la sua trilogia su Marte, a Elon Musk, che sta lavorando per rendere questa visione reale, passando per uno dei padri della missilistica, Wernher Von Braun, fino agli scalcagnati fascisti di Corrado Guzzanti che conquistano il rosso pianeta “bolscevico e traditor” al grido di “O Marte, o morte!”.
Marte da sempre infiamma gli animi di chi immagina colonie spaziali e avventure in altri mondi, ma nella realtà sarebbe possibile colonizzare il pianeta rosso? Cosa avremmo da guadagnarci e quali sarebbero i rischi?
Perché Marte. Marte, fra tutti i pianeti del sistema solare, è quello che più si adatta ad ospitare l’uomo. Mercurio è troppo caldo e senza atmosfera, Venere è un inferno in cui anche il piombo fonde, Giove, Saturno e gli altri pianeti non hanno una superficie su cui vivere e, anche se alcune loro lune potrebbero ospitare una colonia umana, sono troppo lontani oppure immersi da radiazioni troppo intense.
Marte, invece, oltre ad essere “dietro l’angolo” astronomicamente parlando, ha una sua atmosfera (anche se molto rarefatta, la pressione infatti è circa l’1% di quella terrestre) e nasconde un elemento di cui non possiamo fare a meno, l’acqua. Sono infatti state scoperte diverse riserve d’acqua sul pianeta rosso, sia ai poli che in laghi sotterranei, che permetterebbero la creazione di infrastrutture per la produzione di ossigeno da respirare, acqua da bere e per irrigare le piante e infine per creare carburante per i razzi.
I benefici. Colonizzare Marte non sarà una passeggiata e a tal riguardo dobbiamo ancora portare il primo essere umano a metterci piede, quindi c’è ancora molta strada da fare. Ma se in un futuro relativamente vicino riuscissimo a fondare un insediamento sul suolo marziano, cosa avremmo da guadagnarci?
Secondo alcuni, compreso Elon Musk, colonizzare Marte significherebbe dare una seconda opportunità all’umanità. La nostra esistenza, che diamo alle volte per scontata, potrebbe andare incontro a una fine prematura in caso di eventi catastrofici, come eruzioni di mega vulcani o impatti meteorici. Una colonia ci garantirebbe un piano B se qualcosa dovesse andare storto sul nostro pianeta.
L’esplorazione spaziale è un potente motore d’innovazione. Spingere l’umanità ai suoi limiti, in ambienti ostili, permetterebbe di sviluppare e perfezionare tecnologie che potrebbero essere usate per migliorare la vita sulla Terra. Un esempio, i sistemi usati per depurare l’acqua sulla Stazione Spaziale Internazionale vengono oggi utilizzati per portare acqua potabile in villaggi e paesi che non hanno accesso a fonti d’acqua pulita.
I rischi. Nonostante Marte, come accennato sopra, sia il pianeta più adatto ad ospitare colonie umane, questo non significa che farlo sarebbe una passeggiata. La sua superficie rimane comunque un luogo ostile, con temperature fino a 50 gradi °C sottozero, una pressione atmosferica pressoché inesistente e un costante e dannoso bombardamento da parte di radiazioni cosmiche, data l’assenza di un campo magnetico. Prima di avviare un progetto ambizioso come la colonizzazione sarà fondamentale scoprire metodi per risolvere questi problemi in maniera sicura ed efficace: se per le temperature e la pressione siamo in grado di costruire strutture e tute capaci di mantenerci in vita, per le radiazioni siamo ancora in alto mare, soprattutto considerato anche il lungo viaggio necessario per raggiungere il pianeta durante il quale queste sarebbero molto elevate.
Le sfide, così come le opportunità, sono tante, se siamo arrivati dove siamo oggi è perché l’uomo è in grado di affrontare le prime e cogliere le seconde, saremo in grado di farlo anche con Marte?
Bisogna tenere a mente, infine, che colonizzare Marte significherebbe costringere le persone a vivere una vita all’interno di strutture artificiali o di tute. Per riuscire a camminare scalzi sul suolo marziano dovremmo riuscire a terra formare il pianeta, uno sforzo enorme e senza uguali nella storia dell’uomo. Scopriamo in questo video se e come sarebbe possibile.