Notizie dal futuro e dintorni – 8 marzo
8 March 2021 | Scritto da 1MP4CTSC00L

Le foto dei nostri nonni prendono vita
È difficile mettersi trovare un contatto con qualcuno tramite una foto, per questo My Heritage ha sviluppato un tool online, Deep Nostalgia, che permette di animare vecchie foto tramite i deep fake rendendole simili a brevi video. Il processo è completamente automatico, basta caricare una foto e il tool fa il resto. I primi cinque upload sono gratuiti, per chi vuole provare basta seguire questo link.
200mila buddisti su Zoom per celebrare il Makha Bucha Day
Più di 200mila buddisti si sono raccolti in preghiera su Zoom per celebrare il Makha Bucha Day, una delle festività più sentite dai fedeli. Il rituale che si svolge presso il tempio di Dhammakaya vicino Bangkok, in Thailandia, prevede l’accensione di lanterne da parte di centinaia di monaci vestiti con le tradizionali vesti, uno spettacolo che solitamente attira decine di migliaia di credenti da tutto il mondo ma che quest’anno ha dovuto adattarsi alle norme anti-Covid. Per l’occasione infatti il tempio è stato dotato di uno schermo lungo 280 metri dove i devoti potevano seguire la cerimonia attraverso la piattaforma di videochiamate.
I dispositivi wearable di prossima generazione saranno alimentati dal nostro calore corporeo
Il nostro corpo, per funzionare a dovere, deve avere una temperatura di circa 36-37 °C. Il calore che fa funzionare i nostri processi biochimici però viene disperso dalla nostra pelle. E se lo raccogliessimo e utilizzassimo per alimentare i dispositivi smart che indossiamo? Dei ricercatori dell’Università di Colorado Boulder hanno sviluppato un materiale elastico che può essere indossato, come un anello, capace di trasformare il calore corporeo in elettricità. Al momento questo prototipo è in grado di generare 1 Volt per centimetro quadrato di pelle che ricopre, abbastanza per alimentare, per esempio, un piccolo smartwatch. Una tecnologia del genere ci potrebbe permettere, in futuro, di creare dispositivi indossabili che non hanno bisogno di una batteria per funzionare.
L’intelligenza artificiale è riuscita ad affrontare il videogioco più difficile di sempre
Nel 2008 un piccolo e semplice gioco online è salito alle luci della ribalta per essere uno dei videogiochi più difficili di sempre. Non stiamo parlando di Dark Souls ma di QWOP, un browser game in cui si controlla un atleta con l’obiettivo di fargli raggiungere il traguardo. Attraverso i tasti QWOP (da cui il nome) si controllano le giunture delle gambe. Ed è un incubo. Chiunque ci abbia mai giocato sa quanto possa essere frustrante e difficile anche fare un solo passo, figuriamoci tagliare il traguardo. L’attuale record è di 48 secondi, ma Wesley Liao, programmatore e youtuber, ha provato a raggiungere il podio usando l’intelligenza artificiale, programmandola per giocare a Qwop sfruttando il machine learning per migliorare man mano nei tentativi. Nonostante i numerosi tentativi il massimo che il sistema è riuscito a ottenere è un tempo di 1 minuto e 8 secondi, nella top10 ma ancora sotto al record umano.