Il mago di Oz nel DNA
13 August 2020 | Scritto da La redazione
Nuovo traguardo per l’uso del DNA per immagazzinare dati
“Da qualche parte, oltre l’arcobaleno” gli scienziati sono riusciti a inserire l’intero libro del mago di Oz, tradotto in Esperanto, all’interno di un filamento di DNA. Questa volta l’arcobaleno si trova nell’Università del Texas Austin e la ricerca è un nuovo passo in avanti per l’uso della doppia elica come metodo per immagazzinare dati. Da anni si è capito che le combinazioni delle quattro basi azotate che formano il codice genetico possono essere usate per conservare qualsiasi tipo di informazione, e il risultato appena raggiunto ne è l’ennesima prova. Ciò di cui i ricercatori avevano bisogno non era il coraggio, né il cervello, ma una tecnica per riuscire a rendere stabile e meno prono a errori questo sistema di memorizzazione.
