Future Society

Bookabook insieme a Chi odia paga per fermare l’odio d’autore

12 November 2020 | Scritto da La redazione

Dalla collaborazione tra la casa editrice bookabook e la startup legaltech COP nasce il primo sportello legale digitale contro l’odio d’autore, lo strumento che permette agli autori letterari di potersi difendere da attacchi, minacce, offese e violenze verbali che denigrano il frutto del loro lavoro o la loro stessa dignità

La libertà di espressione è un diritto fondamentale. E la scrittura è una delle modalità per esercitare questo diritto. I social network dovrebbero aumentare gli spazi di manifestazione del pensiero: capita spesso invece che facciano da sfondo a manifestazioni di violenza, volte a ferire, intimidire, censurare. Da questo bisogno emergente dalla Rete per una categoria professionale specifica, quella degli scrittori, nasce il primo sportello legale digitale contro questo tipo specifico di odio “di categoria”, che dà il nome a questa iniziativa: “Odio D’Autore”.

Questo servizio digitale gratuito viene lanciato oggi grazie alla collaborazione tra COP – Chi Odia Paga, la prima startup legaltech italiana attiva digitalmente contro l’odio online, e bookabook, la prima casa editrice italiana che mette i lettori al centro della vita del libro attraverso il crowdfunding e che a oggi conta più di 100.000 lettori nella sua community.

Questa iniziativa consentirà agli utenti della Rete, ed in particolar modo agli scrittori che hanno scelto internet come luogo di condivisione, lettura e diffusione delle proprie opere, di comprendere i propri diritti ed attivarsi per difenderli direttamente tramite lo stesso mezzo tramite cui vengono aggrediti: Internet.

 

Cos’è l’odio d’autore. Con il termine “odio d’autore” i promotori dell’iniziativa identificano tutte le aggressioni che subiscono gli scrittori in Rete: da attacchi diffamatori che attribuiscono il merito a fattori che non hanno nulla a che vedere con il talento, ad attacchi discriminatori che denigrano l’orientamento sessuale e politico dell’autore o dei suoi protagonisti fino ad arrivare, nel peggiore dei casi, a vere e proprie minacce che a volte diventano ricatti in cambio di recensioni positive o copie acquistate. In tal senso le condotte principali su cui l’iniziativa vuole sensibilizzare la Rete, riguardano:

  • Discriminazione: verso generi letterari specifici, verso l’autore per la provenienza geografica, l’orientamento sessuale e/o politico
  • Offesa: screditare l’autore, attribuendo il suo successo a motivi diversi dal merito
  • Minaccia: richiesta di fare o dare qualcosa in cambio di recensioni positive o copie acquistate

Queste violenze, che si manifestano soprattutto nel mondo dei social, colpiscono tanto scrittori emergenti, quanto autori già affermati.
Inoltre il tipo di aggressioni che subiscono sono tanto dirette quanto indirette, visto che a volte vittima degli attacchi sono i lettori, “colpevoli” di aver letto o apprezzato un particolare libro.
L’odio d’autore è trasversale rispetto ai generi letterari, anche se ci si accanisce spesso sulla letteratura che prende posizione su temi civili e sociali, e si concentra con preoccupante frequenza contro le autrici donne.
I tipi di offese che gli autori subiscono sono il più delle volte rivolte verso la persona e non alle loro opere, e anche in questo caso la donna, come in altri contesti, è oggetto di vere e proprie aggressioni sessiste.

 

Lo sportello di difesa legale digitale dedicato agli scrittori. Il servizio gratuito contro l’Odio d’Autore è uno sportello digitale che sarà sempre accessibile a questo indirizzo web: odiodautore.chiodiapaga.it e che offre la possibilità di verificare gratuitamente se si è stati vittime di reati d’odio richiedendo gratuitamente un feedback legale digitale, generato in pochi secondi grazie alle risposte ad un veloce questionario. Inoltre il servizio, nel caso si configurino reati compiuti a danni degli autori letterari, indirizza le vittime verso ulteriori strumenti tecnici e legali per far valere i propri diritti contro i “leoni da tastiera”.

 

Le dichiarazioni dei fondatori. Tomaso Greco, editore e co-fondatore di bookabook racconta così le finalità del progetto: “Crediamo che la libertà di espressione e la scrittura non possano essere condizionate dalla violenza verbale, dal ricatto, dalla paura.”
“Nel tempo – prosegue Greco – si è creata un’area grigia online dove forme d’odio che per pudore o vergogna nel mondo reale raramente trovano sfogo hanno potuto concentrarsi. Talvolta organizzate, quasi sempre impunite.”
La risposta è lo sportello online, che Greco presenta così: “Crediamo che tutelare l’autore sia compito anche e in prima battuta dell’editore. Per questo con Chi Odia Paga abbiamo creato uno sportello digitale gratuito per tutti quegli autori che si sentono vittima di violenze. Il nostro è un invito rivolto a editori, agenti letterari, librai. Il mondo del libro per definizione è luogo di tolleranza e pluralità, per restare tale deve mostrarsi fermo nei confronti di chi aggredisce. È una battaglia per tutti, di libertà.”

Francesco Inguscio, fondatore e CEO di COP, conclude: “Dopo le prime collaborazioni con il mondo associativo per difendere specifici gruppi sociali, grazie a questa iniziativa con gli amici di bookabook, COP inizia a difendere anche specifiche categorie lavorative soggette puntualmente ad aggressioni online da parte degli hater. Gli autori letterari sono la prima categoria professionale a cui mettiamo a disposizione il nostro “scudo digitale” per difendersi, ma sono certo che molti altri professionisti sono già pronti a mettere la parola fine agli attacchi cui sono soggetti ogni giorno in Rete”.

La redazione
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