Cambiamento climatico e ambiente

L’acqua è un diritto, ma non per tutti

22 March 2019 | Scritto da La redazione

È la Giornata mondiale dell’acqua, un bene primario destinato a scarseggiare: dati del presente e prospettive future

Acqua e vita, due parole diverse ma che possono essere considerate sinonimi. La superficie della Terra è coperta circa al 71% dagli oceani, dove ha avuto origine la vita. Il nostro corpo è composto al 70% di acqua. Senza acqua gli esseri umani, ma anche gli animali e le piante, muoiono.
Oggi, 22 marzo, è la Giornata mondiale dell’acqua e il futuro della vita è legato ad essa: un bene primario, un diritto fondamentale a cui tutti dovrebbero avere accesso. Nel mondo, però, due miliardi di persone vivono in Paesi sottoposti a livelli elevati di stress idrico. E in futuro l’aumento demografico, i nuovi modelli economici e di consumo e i cambiamenti climatici sono destinati a rendere una situazione già complessa potenzialmente tragica.

 

I dati del presente. Proprio in occasione della Giornata dell’acqua è stato reso pubblico il Rapporto mondiale sullo sviluppo delle risorse idriche 2019, presentato dalle Nazioni Unite al termine dei lavori della 40esima sessione dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il grido di allarme del documento è eloquente: nessuno sia lasciato indietro. “Migliorare la gestione delle risorse idriche e l’accesso all’approvvigionamento idrico e ai servizi igienico-sanitari – si legge nell’apertura del rapporto - è un fattore essenziale per porre rimedio alle diseguaglianze economiche e sociali, affinché nessuno resti escluso dalla possibilità di attingere ai numerosi vantaggi e alle opportunità che l’acqua può offrire”. L’allarme è confermato dai numeri: nel 2015 oltre 2,1 miliardi di persone, il 29% della popolazione globale, non aveva ancora accesso a servizi di fornitura di acqua potabile sicuri. Come se non bastasse, nei Paesi sottoposti a livelli elevati di stress idrico il prezzo dell’acqua è più alto rispetto a quello che deve pagare chi vive in zone industrializzate, dove la disponibilità dell’acqua è considerata scontata, tanto che ne viene sprecata moltissima. Un futuro che preoccupa. Cambiamento climatico, sempre lui, ma anche aumento della popolazione, nuove abitudini di consumo e sviluppo economico. Il diritto all’acqua sarà messo a dura prova, più di quanto non lo sia già oggi, dai cambiamenti in atto e dagli impatti che porteranno. Ricerca scientifica e sviluppo saranno elementi fondamentali, ma poco efficaci se non saranno accompagnati da una policy adeguata. “In mancanza di un intervento pratico e politico che agisca in modo chiaro e responsabile contro esclusione e diseguaglianze, - si legge nella chiusura del rapporto - le misure relative all’acqua continueranno a escludere coloro che più ne avrebbero bisogno e che più ne trarrebbero vantaggio”. Cosa possiamo fare. Nell’editoriale che abbiamo pubblicato ieri su questo Magazine, Andrea Dusi invitava tutti a prendersi un “piccolo impegno, se possibile giornaliero, con il quale iniziare a migliorare il Pianeta”. Per quanto riguarda l’acqua, sono tante le azioni quotidiane che possiamo compiere: chiudere il rubinetto mentre strofiniamo i denti e la doccia mentre ci insaponiamo, controllare quel rubinetto che perde da settimane o azionare lavatrice e lavastoviglie solo quando sono piene. Piccoli gesti che, singolarmente, possono sembrare insignificanti, ma se ripetuti ogni giorno da tutti potrebbero fare la differenza.
La redazione
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