20 minuti dal futuro

Esplorare il mondo per esplorare sé stessi

17 April 2020 | Scritto da La redazione

Questo il tema dell’ottava puntata di “20 minuti nel futuro” con Alex Bellini, esploratore, speaker e divulgatore ambientale

Chi è Alex Bellini? Usando le sue parole è “un sistema in costante mutamento, ciò che sono oggi non è ciò che ero ieri non sarà ciò che sarò domani, oggi sono un esploratore ultra 40enne con un’esperienza alle spalle che mi dà coraggio per guardare al futuro. Sono ancora appassionato di esplorazione ma nel senso di domandarmi dove stiamo andando”. Inoltre, Bellini è stato nostro ospite di 20 minuti nel futuro, il nostro format di webinar in questa puntata moderato da Andrea Dusi, Presidente di Impactscool.

 

L’intervista. Famoso per aver attraversato sia l’Oceano Pacifico che l’Atlantico in solitaria con una barca a remi, Alex Bellini ha compiuto una vasta gamma di imprese d’esplorazione estreme, come la maratona nel deserto del Sahara o l’attraversamento del più grande ghiacciaio d’Europa a piedi. Tutte esperienze che ha svolto in solitaria. Chi meglio di lui, oggi che a causa della quarantena stiamo sperimentando in maniera blanda quello stesso isolamento che l’ha accompagnato nei suoi viaggi, può raccontarci le sfide dell’affrontare un percorso da soli. Esperienze del genere, infatti nascono “dall’intima volontà di sviluppare il proprio personale potenziale, ed esporsi alle minacce di un ambiente sia meraviglioso quanto imprevedibile come quello naturale, portandomi a ricordarmi chi sono. Solo attraverso questo genere di esperienze in cui bisogna fare i conti sia con il successo che con il fallimento, che bisogna accettare così come sono, possiamo sviluppare questo personale potenziale che abbiamo dentro di noi. Lo faccio in solitudine perché solo attraverso l’isolamento e le emozioni che l’accompagnano riesci a far emergere nella maniera più naturale possibile le emozioni che ti guidano, esploro per curiosare dentro e fuori di me per comprendere meglio chi sono.” Oggi anche Bellini si trova in quarantena in casa propria, dove vive “questi momenti guardando al futuro con fiducia, con attenzione, con timore, pensando a quale futuro stiamo andando incontro”.

Altro tema toccato durante la diretta è stata l’anima ambientalista che guida i suoi sforzi. Uno dei più recenti, l’attraversamento in barca della Great Pacific Garbage Patch, un’enorme “isola” di rifiuti in mezzo al Pacifico. O meglio, come la descrive Bellini, “una zuppa”. Attività di questo tipo vengono portate avanti dall’esploratore perché vuole “creare consapevolezza e informare onestamente le persone su questo argomento, perché penso che giri attorno ancora molto mito, ancora l’idea che ci sia un grande continente di plastica. Se non riusciamo a identificare il problema è difficile trovare una soluzione. L’idea era quella di mostrare alle persone com’è davvero questa zuppa di plastica, un minestrone in cui il grosso del problema non sono gli oggetti di grandi dimensioni ma quelli di micro-dimensioni, le microplastiche. Abbiamo imparato nel corso della storia a riconoscere un problema solo quando lo vediamo con i nostri occhi, e se non lo vediamo o non esiste o non lo stiamo guardano nella giusta direzione, oggi affrontiamo una situazione in cui il problema non lo vediamo”.

Guarda il resto dell’intervista:

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