Scienza e Medicina

Blockchain e sanità: cosa cambierà

9 November 2020 | Scritto da Melissa D'Ambrosio

La Blockchain è l'innovativa tecnologia che si trova dietro all'ormai famoso mondo dei Bitcoin. Il suo ambito nativo è perciò quello finanziario ma per sua natura la blockchain trova applicazioni in svariati altri ambiti, rendendo il flusso dei dati più sicuro, immediato ed efficace.

Come intuibile dal nome, la blockchain è una catena di blocchi. I blocchi contengono un certo quantitativo di dati, la cosa interessante è però, che tutti i blocchi vengono “chiusi” ogni dieci minuti ovvero crittografati univocamente grazie alla funzione crittografica di Hash. Si ottengono quindi delle chiavi crittografiche che rappresentano precisamente dei dati ma che non permettono di risalire agli stessi.

Per cui per sua stessa natura, la blockchain è immutabile e rappresenta un sistema di dati condiviso – grazie al controllo peer-to-peer- ma non modificabile e quindi estremamente sicuro. Questo fa sì che la questa particolare tecnologia trovi applicazione in svariate categorie: dallo scambio di bitcoin, alle filiere produttive alimentari, ai dati sanitari. Per saperne di più, consiglio la lettura dell’articolo “Quando la Blockchain entrerà nelle nostre case

 

Perché la sanità ne ha bisogno? Uno dei più grandi deficit del sistema sanitario (soprattutto di quello italiano) è lo scambio di dati da una struttura convenzionata all’altra e quindi la possibilità di ricostruire nell’immediatezza la storia clinica del paziente.Questa è una problematica che grava sia sul paziente, costretto spesso a ripetere esami già affrontati e a conservare meticolosamente ogni prescrizione, che sulle strutture sanitarie. Tramite la blockchain si potrebbe tracciare con sicurezza l’identità del paziente, ogni prescrizione pregressa, tutta la sua storia clinica  e ogni altro dato importante: analisi, tac, RMN. In altre parole, possiamo trasferire le cartelle cliniche elettroniche in modo sicuro, immediato ed accessibile.

Inoltre, grazie alla crittografia tutte le informazioni sono protette e si supererebbero gli attuali strumenti – non efficaci quanto la blockchain – utilizzati per garantire la privacy dei dati rappresentati da due procedure: l’anonimizzazione (non sempre efficace, poiché si potrebbe risalire all’interessato incrociando diverse fonti) e la generalizzazione secondo cui un dato preciso, ad esempio l’età, viene approssimato ad uno generico.

Ancora, l’immutabilità e la tracciabilità garantita permetterebbero di verificare la veridicità di alcune informazioni cliniche e di evitare certificazioni di invalidità, e perizie mediche false e l’attuazione di prestazioni sanitarie non corrette.

 

Blockchain in sinergia con l’IA. La gestione della mole di dati del sistema sanitario può rivelarsi utile e vantaggiosa anche per altri aspetti: di fatto sarebbe possibile, tramite l’AI, sfruttarli per mettere a punto sistemi utili nella prevenzione, nella diagnosi e nella risposta ai farmaci di gruppi di persone che presentano risposte organiche simili e quindi accelerare il progresso medico verso la medicina personalizzata.

 

Covid-19: tracciamenti e sanificazioni sicure con la blockchain. Proprio come la blockchain valida alcune filiere produttive alimentari, allo stesso modo può essere sfruttata in questo momento storico per validare e tracciare la sanificazione degli ambienti.

In questo senso, B2Lab ha ideato un Servizio Digitale di Tracciamento Certificato delle Sanificazioni che prende il nome di Sanistory. Come afferma il sito ufficiale, il servizio permette di leggere mediante QRCode le informazioni su interventi e sanificazioni effettuate in ogni tipo di ambiente ovvero: il proprietario di un’attività carica su sanistory i certificati, i moduli e i protocolli dell’avvenuta certificazione e il cliente, scannerizzando il QRCode può visionarli liberamente ed essere certo che i protocolli sanitari siano stati rispettati.

 

My Health my data. Un altro importante progetto in questo senso è My Healt My Data (che letteralmente significa la mia salute i miei dati). Si tratta di un sistema che garantisce la visibilità dei dati a tutta la rete interessata e a limitarne l’uso fraudolento, attraverso la possibilità di concederne, negarne o revocarne l’accesso secondo le proprie preferenze. Questo permette ai pazienti di condividere i propri dati in maniera anonima, e ne assicura l’archiviazione e l’organizzazione tra più individui. Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea.

 

La Blockchain sta cambiando già oggi il modo di scambiare, conservare e rendere sicure immense moli di dati. Nella Sanità il cambiamento può essere davvero notevole – e lo sarà – grazie all’impiego di queste tecnologie. Per approfondire l’argomento puoi cliccare qui.

 

Melissa D'Ambrosio
Melissa D'Ambrosio

È una giovane digital health contributor, junior digital marketer in continua formazione e studentessa di medicina. La guida la sua estrema curiosità e la ricerca di nuovi stimoli.

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