Città e Trasporti

Motori elettrici su aerei di linea? Il mercato c’è e la tecnologia corre

28 May 2019 | Scritto da Stefano Tenedini

Le compagnie vogliono ridurre le emissioni dannose per l’ambiente, ma le soluzioni si fanno attendere. L’emergenza clima però accelera la ricerca sulla spinta di grandi gruppi, governi e aeroporti. I primi prototipi in volo: a quando l’addio ai carburanti?

Se bisogna cercare nuove strade per la sostenibilità, non si possono battere solo quelle già conosciute. Leonardo da Vinci ad esempio ci esorterebbe a guardare al cielo. Non soltanto allo spazio, ma anche alle aerovie affollate di velivoli che, nonostante grandi sviluppi nella tecnologia dei motori e dell’aerodinamica, fanno la loro parte per danneggiare il pianeta.

Impossibile ignorare che volare rappresenta un problema crescente per il clima. Insieme al riscaldamento, il trasporto è la maggiore fonte di emissioni di gas serra, e gli aerei possono fare la loro parte. Tanto che secondo Josh Bayliss, Ceo di Virgin Atlantic, “ciascuno di noi si dovrebbe chiedere seriamente se è il caso o no di prendere un volo”. Nel 2018 le emissioni hanno raggiunto livelli record, e la domanda di voli crescerà di sette volte se entro il 2050 non saremo in grado di ridurre l’impatto ambientale. Ma non è facile mettere a terra ben 8 milioni di passeggeri che si imbarcano ogni giorno su 100 mila voli commerciali…

Ecco perché impiegare aerei più puliti è un impegno così urgente. Eppure le sfide tecniche sono immense: perfino i biocarburanti a emissioni zero sono troppo costosi. L’aviazione ha inoltre regole di sicurezza molto stringenti, e il motore elettrico deve ancora dimostrare di poter funzionare a lungo, senza rischi e senza causare danni potenziali al velivolo. Ma i voli di prova si stanno moltiplicando per raggiungere standard accettabili, e i piani industriali di diverse compagnie confermano che una linea aerea “elettrica” sarebbe solida e redditizia.

“Oggi nel mondo ci sono 170 velivoli a propulsione elettrica, un dato cresciuto del 50% in un anno e che entro il 2019 potrebbe superare i 200”, afferma l’analisi di Robert Thomson per Roland Berger. Oltretutto i produttori di aeroplani e propulsori sono solo una parte del puzzle, cui si sommano aeroporti, compagnie, società commerciali e stakeholder. Secondo Denise Pronk, sustainabity manager all’aeroporto di Amsterdam, lo scalo olandese punta a un cambiamento verso un “volo sostenibile”, meglio ancora se elettrico: in quanto pulito e silenzioso, sarebbe apprezzato da chi abita nei dintorni. E la società che gestisce lo scalo si sta attrezzando per adeguare l’infrastruttura e installare potenti generatori aggiuntivi.

Con tutte le cautele del caso si stima che per tenere le emissioni sotto controllo l’aviazione spingerà rapidamente per l’evoluzione delle tecnologie per la propulsione elettrica, così da disporre di una maggioranza di voli di linea elettrici entro i prossimi 20 anni. Tra i problemi da risolvere, la barriera chiave è infatti l’alto costo per lo sviluppo di batterie che abbiano elevata autonomia e siano rapide da ricaricare, affidabili, non disperdano calore e siano di peso contenuto, perché ogni chilo in più degrada le prestazioni e l’efficienza del volo.

Per questo va accolta con favore la notizia che Siemens sta prendendo in prestito i migliori ingegneri dalla suo divisione motori ferroviari per sviluppare soluzioni destinate al mercato potenziale dell’aviazione “green”. Siemens, reduce da una partnership tecnica con Airbus nel settore oltre i 20 passeggeri, ritiene infatti che i motori elettrici potrebbero diventare il nuovo standard per tutti i segmenti di aeromobili entro il 2050: da turismo, commerciali di piccola-media capienza e di linea con spinta da 2 a 10 Megawatt. Intanto il gruppo tedesco potrebbe fornire motori elettrici per piccoli aerei (a due e quattro posti) entro il 2022.

Ma mentre guardiamo a tecnologie così innovative da sembrare avveniristiche, c’è già chi prova ad arrangiarsi con quanto è già disponibile, il che è una bella lezione di sostenibilità. Harbor Air, piccola e storica compagnia aerea regionale canadese che opera su idrovolanti a Vancouver, ha annunciato di voler adottare motori elettrici per i propri velivoli. La flotta di 40 idrovolanti a elica trasporta mezzo milione di passeggeri l’anno in 12 scali sulla costa del Pacifico. I canadesi hanno scoperto che l’attuale tecnologia delle batterie e dei motori elettrici, sviluppata per auto e industria, si adatta anche agli aerei su voli brevi, visto che i velivoli richiedono meno energia. E si stanno attrezzando per dire addio alla benzina.

Stefano Tenedini
Stefano Tenedini

Contributor

Giornalista e inviato per quotidiani e periodici, esperienze di ufficio stampa e relazioni esterne nella finanza e in Confindustria. Oggi si occupa di comunicazione per grandi e piccole imprese, professionisti e start-up.

leggi tutto