Spazio

Sulla rampa di lancio: manca poco per il primo volo umano della SpaceX

27 May 2020 | Scritto da Alberto Laratro

Oggi 27 maggio avremo la possibilità di assistere a un evento storico, per la prima volta un’azienda privata trasporterà un equipaggio nello spazio, ma questo volo significa molto di più

Capsula e razzo sono già pronti in verticale sulla rampa 39A di Cape Canaveral, la stessa da cui in passato sono partite le missioni Apollo e gli Shuttle. Oggi 27 maggio, in cima ai 70 metri della rampa, si trova la Dragon 2, la capsula creata dalla SpaceX per trasportare in sicurezza un equipaggio umano nello spazio. Partenza prevista per le 22.33 italiane. Destinazione: Stazione Spaziale Internazionale. Carico: due astronauti. A partire non sarà solo una missione ma anche una nuova era di commercializzazione dello spazio.

AGGIORNAMENTO: causa maltempo il lancio è stato rimandato a sabato 30 alle ore 21.22.

AGGIORNAMENTO_2: sabato alle ore 21.22 il Falcon 9 è partito senza intoppi.

Un lancio storico. La NASA ha dato tutti gli ok, salvo condizioni meteorologiche avverse, il volo, battezzato Demo-2, partirà con a bordo due astronauti dell’agenzia statunitense: il 53enne Doug Hurley e il 49enne Bob Behnken, entrambi con alle spalle due voli sullo Shuttle. Se la partenza verrà rimandata ci saranno altre due finestre di lancio, il 30 e il 31 maggio. Si tratta di un momento da segnare sui libri di storia: non solo astronauti americani tornano a decollare dal suolo americano dopo uno stop di 9 anni ma è anche la prima volta in assoluto che a lanciarli non è un’agenzia governativa ma una privata. Sarà la SpaceX, l’azienda spaziale di Elon Musk, a svolgere la missione.

 

Un drago in cielo. La capsula Dragon utilizzata è la versione “crew”, ovvero adatta a trasportare un equipaggio, del modello già utilizzato per compiere con successo 20 missioni automatiche di rifornimento verso la Stazione Spaziale, un servizio che la SpaceX compie da ormai 10 anni e che ha permesso lo sviluppo del nuovo modello. La capsula è un concentrato di innovazione in pieno stile Musk, oltre alle forme slanciate e futuristiche, gli interni, che potranno ospitare fino a 7 astronauti contemporaneamente, garantiranno agli astronauti decisamente più spazio delle ristrette Soyuz. Niente “cruscotto” pieno di pulsanti e spie, ma un tris di schermi touch utilizzati per manovrare la capsula e avere a disposizione tutte le informazioni necessarie.

Per il volo avremo anche l’occasione di vedere all’opera le nuove tute spaziali targate Space X. Decisamente meno ingombranti delle controparti NASA, forniranno agli astronauti la stessa protezione nel malaugurato caso di depressurizzazione della capsula. A portare i due membri dell’equipaggio verso la rampa, ci sarà una Tesla bianca.

 

Il volo. Già due ore e cinquanta prima del lancio Hurley e Behnken si dirigeranno verso la rampa di lancio. Una volta a bordo sarà la volta di una serie di test di controllo e sicurezza per essere certi che tutto vada alla perfezione. Allo stesso tempo, sotto di loro, il razzo verrà caricato del carburante necessario al volo. Allo scadere del conto alla rovescia i 9 motori Merlin spingeranno il razzo e il prezioso carico via dalla rampa di lancio e dalla superficie terrestre. Delicatissimo il momento di “Max Q”: a soli 58 secondi dalla partenza, infatti, ci sarà il momento di massima pressione aerodinamica, ovvero quando resistenza dell’aria raggiunge il picco. Questa aumenta con la velocità, ma diminuisce con l’altitudine a causa della minor densità dell’aria. Il Max Q è il punto in cui la somma di questi due fattori è massima. Solitamente per superare senza problemi questo delicato istante i motori riducono la loro spinta temporaneamente.

Dopo solo altri 90 secondi un altro momento cardine: la separazione del booster, la parte inferiore del razzo, dal secondo stadio. Quest’ultimo accenderà il suo motore e continuerà la sua corsa per portare la capsula verso la Stazione Spaziale Internazionale, nel frattempo il booster tornerà sulla Terra e atterrerà in verticale sulla chiatta “Of Course I Still Love You” che l’attende in mezzo all’oceano. Questa operazione permetterà, come ormai è prassi per l’azienda di Musk, di riutilizzare il razzo in un nuovo futuro volo.

Undici minuti dopo la partenza la Dragon 2 si staccherà dal secondo stadio e inizierà ad avvicinarsi lentamente alla Stazione Spaziale Internazionale, una manovra delicata che non ammette errori. I due astronauti, quando arriveranno a 150 metri dal docking port, ovvero l’attracco dove si congiungeranno con la stazione, simuleranno un’avaria e manovreranno manualmente la capsula (un po’ come avete potuto fare nel simulatore online che potete provare qui), per poi, una volta completato il test, lasciare tutto nelle mani del sistema automatico che finalizzerà la manovra. Al momento dell’arrivo saranno passate 19 ore dalla partenza.

Un segnale dal futuro. La riuscita di questa missione lascerà un segno nella storia dello spazio, ma anche di tutti noi.  È l’inizio ufficiale di un processo iniziato anni fa, la commercializzazione dello spazio. L’economia spaziale giocherà un ruolo sempre più importante e sposterà cifre sempre più grandi con l’ingresso in questo panorama stellato di aziende private interessate a sfruttare le occasioni di guadagno offerte dallo spazio. Nel breve termine vedremo sempre più i privati collaborare con le agenzie governative per esplorare il nostro vicinato cosmico, a partire dal coinvolgimento con le missioni Artemis, per portare di nuovo l’uomo sulla Luna, e poi, poco più in là con il turismo spaziale, l’arrivo di Hollywood in orbita, e guardando ancora più avanti l’estrazione mineraria dalla Luna e dagli asteroidi, il grande interrogativo della colonizzazione di Marte e un futuro in cui andare nello spazio potrebbe essere come prendere un aereo.

 

Puoi seguire la diretta del lancio qui.

 

 

Alberto Laratro
Alberto Laratro

Laureato in Scienze della Comunicazione e con un Master in Comunicazione della Scienza preso presso la SISSA di Trieste ha capito che nella sua vita scienza e comunicazione sono due punti fermi.

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